Dopo l’entrata in vigore del D.lgs. 80/2015, cosiddetto Jobsact, non si è mai data attuazione con una circolare dell’Inps il provvedimento che prevede, per le lavoratrici che hanno subito violenze di genere, il diritto di astenersi dal lavoro per un peiodo massimo di tre mesi. Un terzo della popolazione femminile, infatti, subisce violenze in famiglia e fuori di essa e il contrasto a questo fenomeno può essere incentivato da questo tipo di leggi.
“L’Inps emani subito la circolare applicativa del decreto attuativo del Jobs act che tutela le lavoratrici vittime di violenza – ha dichiarato il responsabile politiche di genere Cgil naizonale, Loredana Taddei -. Questo diritto è ancora scritto sulla carta e non è esigibile. La responsabilità ricade interamente sull’Inps che non ha ancora emanato la necessaria circolare applicativa”.
La dirigente sindacale sottolinea che “la norma si prefigge l’obiettivo di sostenere le donne non soltanto in termini di sicurezza individuale, ma anche sotto il profilo dell’indipendenza economica, riconoscendo il diritto a tre mesi di astensione retribuita dal lavoro. Si prevede anche – continua – la possibilità di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time, nonché l’opportunità di tornare nuovamente al full time”.
Second Taddei “la mancanta applicazione del D.Lgs sta influendo negativamente anche sul rinnovo dei contratti collettivi nazionali di categoria, che sul merito non possono ancora normare nulla, facendo così venir meno l’art. 24, c. 5, dello stesso decreto in materia di distribuzione temporale del congedo. Questi ritardi sono estremamente gravi, perché l’esposizione alla violenza è legata anche alle condizioni occupazionali ed economiche peggiorate con la crisi. La mancanza di un lavoro e di un reddito – sottolinea la responsabile Politiche di genere della Cgil – impedisce di recidere il legame con mariti, compagni o familiari violenti. Il contrasto alla violenza di genere passa anche da qui”.
“Troppo spesso – conclude Loredana Taddei – il governo ha propagandato azioni a vantaggio delle donne che poi sono rimaste a lungo lettera morta”.