INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 19 marzo 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Luigi Bobba.
La seduta comincia alle 14.
Sulla pubblicità dei lavori.
Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che, ai sensi dell’articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute dedicate allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso l’impianto audiovisivo a circuito chiuso.
Ne dispone, pertanto, l’attivazione.
5-05056 Albanella: Tutela occupazionale e riconoscimento della professionalità dei lavoratori di Italia Lavoro Spa con contratti di collaborazione e rapporti a tempo determinato.
Luisella ALBANELLA (PD) illustra l’interrogazione, chiedendo al rappresentante del Governo di voler chiarire quali siano gli intendimenti circa il piano industriale della società Italia Lavoro spa nell’ambito dei programmi operativi nazionali, quali garanzie vi siano per i livelli occupazionali dell’azienda e quali forme contrattuali saranno utilizzate per questi lavoratori che da molti anni vivono una condizione di precariato.
Il sottosegretario Luigi BOBBA risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Valeria VALENTE (PD), in qualità di cofirmataria dell’interrogazione in titolo, replicando, si dichiara in gran parte soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo. Chiede, in ogni caso, al Governo di continuare a monitorare la situazione di Italia Lavoro Spa, affinché sia assicurata la stabilizzazione dei lavoratori coinvolti e si provveda alla risoluzione delle questioni ancora aperte, riguardanti, in particolare, la sorte dei contratti a termine in scadenza.
5-05057 Lombardi: Possibili conflitti di interesse relativi alle operazioni realizzate dalla società Optimum asset management per conto della Fondazione Enasarco.
Roberta LOMBARDI (M5S) illustra la sua interrogazione, chiedendo al rappresentante del Governo di fare chiarezza circa la posizione di conflitto di interessi nella quale sembrerebbe essere coinvolto il sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali, Massimo Cassano, a proposito di taluni investimenti di dubbia opportunità realizzati per conto della Fondazione Enasarco, la cassa previdenziale degli agenti di commercio.
Il sottosegretario Luigi BOBBA risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Roberta LOMBARDI (M5S) fa notare, anzitutto, che la situazione di conflitto di interessi del sottosegretario Cassano assume rilevanza oggi e appare di estrema attualità, sottolineando come sia irrilevante richiamare il dato relativo alla tempistica della sua nomina e a quello in cui si è verificata l’operazione finanziaria richiamata nell’interrogazione. Ritiene che la sua preoccupazione sia fondata e non sia stata fugata dalla risposta del rappresentante del Governo, permanendo una situazione di forte sospetto circa la situazione del sottosegretario Cassano, anche in relazione al ruolo della Optimum asset management, una società con sede in Lussemburgo che, per Enasarco, ha gestito un investimento che è stato criticato dalla stessa COVIP. Ritiene che il citato sottosegretario si trovi in una evidente posizione di conflitto di interessi, dal momento che è titolare delle deleghe in materia di politiche previdenziali, con riferimento alla vigilanza sugli enti di previdenza, e ha competenza per decidere se commissariare o meno l’ente Enasarco, decisione che passa anche attraverso la valutazione dell’opportunità degli investimenti richiamati, alcuni dei quali fatti tramite coloro che hanno raccolto finanziamenti per moglie e parenti del sottosegretario.
5-05058 Placido: Termine di presentazione della domanda di indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (DIS-COLL).
Antonio PLACIDO (SEL) 22 del 2015, facendolo decorrere, per quei lavoratori che hanno nel frattempo hanno maturato i requisiti per l’accesso alla DIS-COLL dal giorno successivo a quello in cui l’INPS avrà definito le procedure informatiche per la presentazione della relativa domanda. illustra la sua interrogazione, chiedendo al Governo se non ritenga urgente assumere iniziative volte a modificare il termine perentorio di decadenza di 68 giorni di cui all’articolo 15 del decreto legislativo n.
Il sottosegretario Luigi BOBBA risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Antonio PLACIDO (SEL), replicando, giudica soddisfacente la risposta del rappresentante del Governo, auspicando una sollecita adozione delle necessarie misure operative volte a salvaguardare il diritto dei soggetti in questione.
5-05059 Prataviera: Trattamenti pensionistici dei lavoratori beneficiari dell’esonero contributivo di cui all’articolo 1, commi da 118 a 124, della legge di stabilità 2015.
Emanuele PRATAVIERA (LNA) illustra la sua interrogazione, chiedendo se e in quali termini il Ministero competente intenda riconoscere ai nuovi assunti dal 1o gennaio 2015 la certezza dei diritti pensionistici acquisiti, ovvero il riconoscimento dell’accredito figurativo dei contributi previdenziali per tutto il periodo di godimento da parte del datore di lavoro dell’esonero e la contemporanea garanzia che tali contributi figurativi siano riconosciuti e conteggiati ai fini della maturazione del diritto a pensione.
Il sottosegretario Luigi BOBBA risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Emanuele PRATAVIERA (LNA), replicando, si dichiara scettico riguardo alle rassicurazioni fornite dal Governo, facendo notare che, dal momento che misura dell’esonero non può essere superiore all’importo massimo di 8.060 euro su base annua, sarà sufficiente superare tale soglia per mettere in discussione i diritti dei lavoratori coinvolti. Fa presente che il suo gruppo continuerà a monitorare la situazione, affinché sia garantita un’effettiva copertura finanziaria dell’esonero contributivo per gli anni dal 2015 al 2018 e sia scongiurata qualsiasi decurtazione dei trattamenti dei lavoratori.
Cesare DAMIANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.30.
ATTI DELL’UNIONE EUROPEA
Giovedì 19 marzo 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Luigi Bobba.
La seduta comincia alle 14.30.
1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo sociale europeo, per quanto riguarda un aumento del prefinanziamento iniziale versato a programmi operativi sostenuti dall’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n.
(COM(2015)46 final).
(Seguito dell’esame ai sensi dell’articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame della proposta di regolamento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell’11 marzo 2015.
Davide TRIPIEDI (M5S) preannuncia l’intenzione del suo gruppo di presentare una proposta alternativa di documento finale, con la quale intende manifestare la sua contrarietà al provvedimento in esame. Fa notare che, se il provvedimento in questione fosse adottato, l’Italia, a fronte di una mancanza di coordinamento delle iniziative assunte a livello regionale, rischierebbe di dover restituire il prefinanziamento ottenuto per la realizzazione di programmi operativi sostenuti dall’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile.
Il sottosegretario Luigi BOBBA evidenzia che l’Italia, nell’ambito della Presidenza del semestre europeo, ha proposto – nel corso della Conferenza sull’occupazione, tenutasi a Milano l’8 ottobre scorso, e della Conferenza su Garanzia Giovani del 14 e 15 ottobre scorso – l’elevazione del prefinanziamento del Programma operativo «Iniziativa occupazione Giovani», incontrando l’adesione di più Ministri europei. Fa presente che, facendo seguito a tali richieste, la Commissione europea ha adottato il provvedimento in oggetto, che incrementa il prefinanziamento dall’1 per cento a un ben più sostanzioso 30 per cento, venendo incontro alle esigenze di diversi Stati membri, che hanno riscontrato una inadeguata disponibilità di cassa per effetto delle difficoltà di bilancio riconducibili anche alle rigide politiche di consolidamento fiscale degli ultimi anni. Evidenzia, quindi, che, ad oggi, quasi tutte le Regioni hanno avviato le misure previste dal programma Garanzia Giovani. In proposito, fa presente che si sono registrati oltre 453 mila giovani e che la quota dei giovani ai quali è stata proposta un’attività formativa o lavorativa è in crescita. Rileva, dunque, un importante passo avanti verso l’attuazione del programma finalizzato ad accrescere le competenze dei giovani, a promuovere la qualità e la continuità del lavoro. Pertanto, anche alla luce di quanto rappresentato dai competenti uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ritiene condivisibile la proposta in oggetto anche nella parte in cui la stessa prevede che, qualora nei 12 mesi successivi all’entrata in vigore del Regolamento, la Commissione non abbia ricevuto le richieste di pagamento intermedio per il 50 per cento del prefinanziamento supplementare, l’ulteriore prefinanziamento dovrà essere rimborsato. Fa presente che per evitare il ritardato assorbimento del prefinanziamento, il Governo ha predisposto e sta condividendo con le Regioni una pianificazione della spesa, articolata per trimestre, per consentire una graduale e continuativa presentazione delle domande di pagamento. Ritiene che tale modalità di rimborso sia sostenibile ed in linea con l’impegno italiano ed europeo di fornire un supporto immediato per l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Fa presente in ogni caso che le risorse impegnate a livello territoriale ammontano a circa il 63 per cento del totale, con punte anche superiori al 70 per cento e non si dovrebbero quindi porre problemi in ordine all’eventuale rimborso del prefinanziamento supplementare. Pertanto, ritiene che il provvedimento in esame sia conforme all’interesse nazionale e non giudica necessarie modifiche.
Monica GREGORI (PD), relatrice, nel ringraziare il rappresentante del Governo per il suo intervento, che, a suo avviso, ha fornito importanti elementi di chiarimento, evidenzia l’esigenza di proseguire comunque l’istruttoria parlamentare, anche attraverso una audizione informale con rappresentanti delle regioni, grazie alla quale sarà possibile acquisire ulteriori dati a sostegno del provvedimento in esame.
Emanuele PRATAVIERA (LNA) condivide la proposta testé formulata dalla relatrice di svolgere ulteriori approfondimenti sul provvedimento, coinvolgendo le amministrazioni regionali.
Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che le modalità di prosecuzione dell’iter saranno definite nella riunione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocata al termine della presente seduta. Fa presente, in ogni caso, che sono stati presi contatti per lo svolgimento dell’audizione prospettata dalla relatrice.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame della proposta di regolamento ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.45.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 18 marzo 2015. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.
La seduta comincia alle 14.
Disposizioni in materia di consegna ai lavoratori dei prospetti di paga.
C. 2453 Albanella.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell’11 marzo 2015.
Il sottosegretario Teresa BELLANOVA4 del 1953, nel senso di sopprimere le parole che collegano l’obbligo dei datori di lavoro di consegnare il prospetto paga all’atto della corresponsione della retribuzione, specificando poi, all’articolo 3 della medesima legge che tale obbligo sussiste comunque entro il termine di corresponsione della retribuzione stabilito dal contratto collettivo applicato al rapporto o, in mancanza, entro il quindicesimo giorno del mese successivo a quello in cui è maturata la retribuzione. , nel dichiarare di condividere le finalità del presente provvedimento, sottopone alla valutazione della Commissione l’opportunità di riformularne il testo al fine di rendere più efficace l’intervento che si intende realizzare. Si tratta, a suo avviso, di modificare l’articolo 1, primo comma, della legge n.
Patrizia MAESTRI (PD), relatrice, preso della posizione manifestata dal Governo, ritiene opportuno, ai fini di una rapida conclusione dell’iter, fissare quanto primaPag. 70un termine per la presentazione degli emendamenti, dichiarandosi sin d’ora disponibile a fare propria la proposta di modifica testé illustrata dall’Esecutivo – che giudica condivisibile – attraverso la presentazione di uno specifico emendamento al testo.
Davide TRIPIEDI (M5S) si dichiara favorevole alla fissazione di un termine per la presentazione di emendamenti, al fine di mettere i gruppi nelle condizioni di migliorare il provvedimento in esame.
Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ritiene che, se non vi sono obiezioni, sia possibile concludere la discussione di carattere generale già in questa seduta, in vista della fissazione, nella prossima riunione dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti di gruppo, di un termine per la presentazione di eventuali proposte emendative, al fine di una celere conclusione dell’iter di esame del provvedimento.
La Commissione conviene.
Walter RIZZETTO, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell’esame del provvedimento ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.10.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 18 marzo 2015. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 14.10.
DL 7/2015: Misure urgenti per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale, nonché proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
C. 2893 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite II e IV).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del disegno di legge, rinviato nella seduta del 17 marzo 2015.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che la relatrice ha presentato una proposta di parere favorevole sul provvedimento (vedi allegato).
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dalla relatrice.
La seduta termina alle 14.15.
COMITATO RISTRETTO
Mercoledì 18 marzo 2015.
Disposizioni in materia di cumulabilità dei trattamenti pensionistici di reversibilità.
C. 168 Bobba, C. 228 Fedriga, C. 1066 Rostellato e C. 2330 Tinagli.
Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.50 alle 15.
SEDE REFERENTE
Martedì 17 marzo 2015. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Franca Biondelli.
La seduta comincia alle 14.05.
Variazione nella composizione della Commissione.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che la deputata Laura Venittelli ha cessato di parte della XI Commissione. Comunica, altresì, che la deputata Irene Tinagli è tornata a far parte della XI Commissione.
Disposizioni per consentire la libertà di scelta nell’accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico.
C. 857 Damiano.
(Seguito dell’esame e rinvio – Abbinamento delle proposte di legge C. 115, C. 388, C. 530, C. 728, C. 1503, C. 1879, C. 1881, C. 2046, C. 2430 e C. 2605).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 novembre 2013.
Walter RIZZETTO, presidente857, in materia di libertà di scelta nell’accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico, l’ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti , avverte preliminarmente che, dopo l’avvio del dibattito di carattere generale sulla proposta di legge atto Camera n. dei gruppi, nelle riunioni del 4 e 12 marzo 2015 scorso, ha affrontato la questione, convenendo sull’utilità di ampliare l’ambito delle discussione anche in direzione del tema dell’accesso al pensionamento da parte delle lavoratrici e delle agevolazioni contributive per le lavoratrici madri e per i lavoratori impegnati in attività di cura familiare. Trattandosi di un intervento complementare rispetto a quello previsto dalla proposta C. 857, incidente su identica materia, ritiene si possa procedere all’abbinamento delle proposte, attraverso una specifica pronuncia in tal senso della Commissione. Conformemente a quanto concordato nell’ambito dell’ufficio di presidenza, propone che alla proposta di legge C. 857 Damiano siano abbinate, ai sensi dell’articolo 77, comma 1, del Regolamento, i progetti di legge C. 115, C. 388, C. 530, C. 728, C. 1503, C. 1879, C. 1881, C. 2046, C.2430 e C. 2605.
La Commissione conviene.
Emanuele PRATAVIERA (LNA) rileva l’opportunità che all’esame delle proposte di legge in discussione sia abbinato quello della proposta C. 2955, ancora non assegnata alla Commissione.
Walter RIZZETTO, presidente, anche in considerazione dell’ampliamento del perimetro della discussione, avverte che è stata nominata come seconda relatrice per l’esame delle proposte di legge la deputata Gnecchi, che affiancherà in tale ruolo la deputata Polverini. Chiede, quindi, alla deputata Gnecchi di illustrare brevemente i contenuti delle proposte di legge appena abbinate.
Marialuisa GNECCHI (PD), relatrice, giudica positivamente l’ampliamento dell’ambito della discussione anche in direzione del tema dell’accesso al pensionamento da parte delle lavoratrici, considerate le forti differenze di genere al momento esistenti in ambito di accesso previdenziale, che, a suo avviso, sono state aggravate dal brusco innalzamento dei requisiti determinati dalla cosiddetta riforma Fornero Rilevato che la proposta di legge Damiano C. 857 prevede una forma di flessibilità previdenziale suscettibile di favorire soprattutto i lavoratori, prevedendo requisiti di accesso che spesso le donne non riescono a raggiungere, auspica, quindi, che possa essere svolta anche una riflessione specifica sulla situazione previdenziale delle donne. Fa notare che il tema della flessibilità previdenziale riguarda anche altre categorie di lavoratori svantaggiati, come i lavoratori impiegati in attività usuranti – cita, in proposito, il caso dei macchinisti e degli edili – per la cui tutela sono state presentate specifiche proposte di legge. Ritiene tuttavia, che non sarebbe opportuno estendere l’ambito della discussione anche a tali categorie di lavoratori, per i quali giudica opportuna una riflessione specifica in altra sede, che potrebbe essere affrontata, ad esempio, nell’ambito del tavolo di confronto avviato sul tema previdenziale tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’INPS e i componenti delle Commissioni competenti Camera e Senato.
Passando ad esaminare il contenuto delle proposte di legge testé abbinate, fa notare che esse, muovendosi lungo un percorso di modifica della disciplina in materia di accesso al pensionamento, nel solco di quanto già delineato dalla proposta di legge Damiano C. 857, si propongono di individuare una nuova disciplina legislativa per l’accesso al pensionamento delle lavoratrici nonché di valorizzare i lavori di cura e assistenza familiare, riconoscendo specifiche agevolazioni, soprattutto nei confronti delle lavoratrici madri, sulle quali maggiormente grava l’onere sociale dello svolgimento di tali attività.
Rileva che tali proposte, pertanto, intendono contribuire a realizzare un sistema pensionistico che assicuri gradualità e flessibilità, in modo da conciliare scelte lavorative ed esigenze personali, ripristinando condizioni di maggior equità per le donne, la cui condizione professionale è particolarmente debole, considerate le minori possibilità di carriera, l’importo inferiore delle pensioni e il pesante carico dei lavori familiari a cui sono sottoposte, aggravato, peraltro, dalla scarsità dei servizi sociali a sostegno della prima infanzia, degli anziani e dei disabili.
201 del 2011 al fine di introdurre maggiore gradualità nell’innalzamento dei requisiti di accesso al pensionamento per le lavoratrici pubbliche e private. La proposta prevede, inoltre, all’articolo 2, commi 5 e 6, il riconoscimento di periodi di contribuzione figurativa alle lavoratrici prive di altri redditi, ad esclusione dell’abitazione principale, fino a concorrenza di un reddito da pensione non superiore a due volte il trattamento minimo. La proposta Cirielli C. 1879 consente invece l’accesso delle lavoratrici alla pensione di vecchiaia all’età di 63 anni con recupero delle annualità erogate fino all’età di accesso ordinario al pensionamento di vecchiaia negli anni successivi, per un numero di annualità pari alla speranza di vita. Osserva che le proposte di legge in esame – anche alla luce delle negative conseguenze determinate nei confronti delle lavoratrici dal brusco innalzamento dell’età pensionabile prodotto dalla cosiddetta riforma pensionistica del 2011 – intendono introdurre meccanismi di tipo compensativo agendo sia sui requisiti di età per l’accesso alla pensione di vecchiaia sia attraverso il riconoscimento di periodi di contribuzione figurativa. A tale riguardo segnala che, con riferimento alla generalità delle lavoratrici, l’articolo 1 della proposta Gnecchi C. 1881 rivede la disciplina contenuta nell’articolo 24 del decreto-legge n.
Altre disposizioni della proposta C. 1881 e le proposte Gebhard C. 115, Gnecchi C. 530, Di Salvo C. 1503 e Sberna C. 2605, individuando platee differenziate, prevedono benefici riferiti essenzialmente alle lavoratrici madri, in taluni casi specificandone l’estensione anche ai lavoratori padri, in caso di totale assenza della madre. I benefici assumono la forma di anticipo nell’accesso alla pensione di vecchiaia, di maggiorazione del trattamento pensionistico ovvero si sostanziano in agevolazioni di carattere contributivo. Senza pretesa di esaustività e al fine di consentire una rapida panoramica dei possibili strumenti da utilizzare nell’intervento normativo in discussione, segnala che talune proposte C. 115, C. 1503, C. 1881 e C. 2605 prevedono riduzioni dei requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione, anche in alternativa ad una diversa determinazione del trattamento pensionistico (C. 115 e C. 1503) ovvero al riconoscimento di periodi di contribuzione figurativa (C. 1881). Le proposte C. 115, C. 530, C. 1503 e C. 2605 C. 1881 riconoscono, inoltre, benefici contributivi di natura figurativa a favore delle lavoratrici, anche tenendo conto del numero dei figli. La proposta C. 530 prevede inoltre una integrazione del 10 per cento dei trattamenti pensionistici maturati in presenza di due o più figli naturali o adottivi. La proposta C. 1503 prevede inoltre una riduzione di un anno per ogni figlio del requisito anagrafico per il riconoscimento alle donne dell’assegno sociale.
Fa notare, poi, nello specifico, che le proposte di legge Gnecchi C. 728 e Fauttilli C. 2430 affrontano, in modo specifico, i temi connessi alla tutela previdenziale di lavoratori e lavoratrici che assistono familiari gravemente disabili, prevedendo anche in questo caso, a seconda delle fattispecie, il riconoscimento di contributi figurativi ovvero il versamento di contributi volontari (C. 728), il diritto all’erogazione anticipata dei trattamenti pensionistici (C. 728 e C. 2430), nonché, nell’ambito del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, forme di esonero anticipato dal servizio (C. 2430). Un anticipo nell’accesso al pensionamento dei lavoratori che abbiano prestato assistenza a parenti disabili è inoltre previsto dall’articolo 2, comma 4, della proposta C. 1881.
Rileva altresì che la proposta di legge Murer C. 388, a differenza delle altre iniziative legislative, che apportano in modo diretto modifiche alla normativa vigente, delega al Governo all’adozione di un decreto legislativo volto all’introduzione di un credito contributivo ai fini pensionistici per le lavoratrici madri, in misura pari a due anni di contribuzione figurativa per ogni figlio. Segnala, inoltre, che tale proposta di legge interviene in materia di durata del congedo straordinario per assistenza e lavoro di cura in favore di familiari disabili conviventi.
Fa altresì presente che la proposta di legge Fedriga C. 2046 affronta, nello specifico, la questione della cosiddetta «opzione donna», estendendo il termine fino al 31 dicembre 2018 il termine per esercitare tale scelta, al fine di consentire alle lavoratrici, in presenza di determinati requisiti anagrafici e contributivi, di avvalersi di tale regime sperimentale, che consente di accedere anticipatamente ad una pensione calcolata secondo il sistema contributivo, superando in questo modo anche le interpretazioni restrittive della normativa vigente, che hanno collegato la scadenza del termine del 31 dicembre 2015 al momento dell’accesso al pensionamento e non a quello della maturazione del diritto.
857 in direzione di una specifica tutela delle lavoratrici, rispetto alle quali si pone con forza la questione di regole pensionistiche graduali e flessibili. Auspica, pertanto, che si possa avviare anche su tale versante un ampio dibattito, che possa condurre a un testo efficace e condiviso in materia di flessibilità nell’accesso al pensionamento, recependo eventualmente ulteriori spunti che dovessero venire da proposte che venissero assegnate alla Commissione. Ritiene, in conclusione, che le proposte in esame offrano interessanti spunti di riflessione sul tema dell’accesso al trattamento pensionistico delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti in attività di cura e assistenza familiare, ampliando il raggio degli interventi di cui alla proposta n.
Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento ad altra seduta, avvertendo che in una successiva riunione dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, potranno essere assunte decisioni in ordine al proseguimento dell’istruttoria legislativa anche attraverso lo svolgimento di un breve e mirato ciclo di audizioni informali.
La seduta termina alle 14.20.
INDAGINE CONOSCITIVA
Martedì 17 marzo 2015. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 14.20.
Indagine conoscitiva sull’impatto in termini di genere della normativa previdenziale e sulle disparità esistenti in materia di trattamenti pensionistici tra uomini e donne.
(Deliberazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che, sulla base di quanto convenuto nella riunione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 12 marzo 2015, è stata acquisita l’intesa con il Presidente della Camera, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, per lo svolgimento di un’indagine conoscitiva sull’impatto in termini di genere della normativa previdenziale e sulle disparità esistenti in materia di trattamenti pensionistici tra uomini e donne.
Propone, pertanto, di procedere alla deliberazione della predetta indagine conoscitiva, nei tempi e con le modalità illustrate nel relativo programma.
La Commissione approva la proposta del Presidente.
La seduta termina alle 14.25.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 17 marzo 2015. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 14.25.
DL 7/2015: Misure urgenti per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale, nonché proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
C. 2893 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite II e IV).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del disegno di legge.
Elisa SIMONI (PD), relatrice2178, adottata nel settembre del 2014 ai sensi del Capo VII della Carta delle Nazioni Unite, che tratta delle «minacce alla pace e sicurezza internazionali causate da atti di terrorismo». 7 del 2015, si colloca all’interno del contesto della piena partecipazione dell’Italia all’impegno della comunità internazionale contro la minaccia terroristica, con misure volte a rafforzare gli strumenti di contrasto del terrorismo anche di matrice internazionale e a garantire la prosecuzione della partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni di pace, alle iniziative di cooperazione e a quelle per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione. Il provvedimento, nel suo preambolo, richiama, in particolare, la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. , osserva, in via preliminare, che il disegno di legge in esame, recante conversione del decreto-legge n.
Fa notare che il provvedimento muove dal presupposto che una efficace politica di prevenzione rispetto alle minacce terroristiche comporta una visione del fenomeno non limitata all’ambito del territorio del nostro Paese, ma mirata anche al rafforzamento delle presenze delle nostre Forze armate nei territori che registrano situazioni di maggiore criticità. Per tali ragioni, si mira a sviluppare una capacità di risposta globale attraverso misure che si muovono sia sul versante interno, sia sul versante internazionale per consolidare il processo di pace, sforzo al quale l’Italia contribuisce attraverso operazioni in cui sono impegnati contingenti delle nostre Forze armate e di polizia.
Evidenzia che una parte del decreto-legge in esame, quindi, prevede in primo luogo una serie di disposizioni finalizzate al contrasto del terrorismo, al fine di reprimere una serie di condotte volte ad agevolare, attraverso un coinvolgimento diretto, il compimento di atti terroristici, anche in territorio estero. Il decreto reca inoltre la consueta proroga del finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali per il periodo da 1o gennaio al 30 settembre 2015, nonché disposizioni concernenti l’impiego del personale delle Forze armate in attività di controllo del territorio, di vigilanza di siti e obiettivi sensibili e di prevenzione dei fenomeni di criminalità organizzata e ambientale nella regione Campania. Tali ultime misure sono adottate anche in relazione alle straordinarie esigenze di sicurezza connesse alla realizzazione dell’Expo 2015.
Venendo ad una rapida rassegna del contenuto del decreto, che si compone di 21 articoli ripartiti in cinque capi, segnala in primo luogo che il Capo I, composto degli articoli da 1 a 8, contiene norme di contrasto al terrorismo anche internazionale. In particolare, l’articolo 1 prevede l’individuazione di nuove fattispecie di reato, l’articolo 2 reca misure volte al contrasto del nuovo fenomeno dei combattenti stranieri, i cosiddetti foreign fighters144 del 2005, sempre in materia di contrasto del terrorismo internazionale, l’articolo 7 dispone in materia di raccolta e acquisizione di dati e di analisi delle informazioni acquisite da parte delle Forze di polizia e l’articolo 8 introduce garanzie funzionali e di tutela, anche processuale, del personale e delle strutture degli organismi di informazione e sicurezza. Rileva che gli articoli 9 e 10, raccolti nel capo II, riguardante il , l’articolo 3 reca norme volte a contrastare l’immissione sul mercato di precursori di esplosivi e l’articolo 4 innova la disciplina in materia di misure di prevenzione personale contenuta nel codice antimafia e di espulsione dello straniero. L’articolo 5 prevede il potenziamento e la proroga del piano di impiego del personale delle Forze armate per il servizio di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, l’articolo 6 reca modifiche al decreto-legge n. coordinamento nazionale delle indagini nei procedimenti per i delitti di terrorismo, anche internazionale, attribuiscono, tra l’altro, alla Direzione nazionale antimafia anche le competenze in materia di terrorismo.
Osserva che il Capo III, composto dagli articoli da 11 a 16 reca disposizioni in materia di missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, prorogando in particolare dal 1o gennaio al 30 settembre 2015 le autorizzazioni di spesa necessarie alla partecipazione italiana a diverse missioni internazionali delle Forze armate e delle forze di polizia e a talune esigenze connesse alle richiamate missioni, raggruppate sulla base di criteri geografici. Gli articoli da 14 a 16 prorogano le disposizioni relative alle autorizzazioni per il medesimo periodo relative a spese strumentali e alla cessione di materiale bellico, le norme sul personale, anche in materia penale, nonché quelle in materia contabile.
Fa notare che il Capo IV disciplina, all’articolo 17, le iniziative di cooperazione allo sviluppo e, all’articolo 18, quelle relative al sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione. L’articolo 19 disciplina il regime degli interventi tramite un richiamo della disciplina già prevista nei precedenti decreti-legge in materia e dispone la convalida degli atti, delle attività e delle prestazioni già effettuati dal 1o gennaio 2015 fino alla data di conversione del decreto.
Da ultimo, fa presente che gli articoli 20 e 21, ricompresi nel Capo V recano disposizioni concernenti la copertura finanziaria del provvedimento e la sua entrata in vigore.
Per quanto concerne le norme di maggiore interesse per la XI Commissione, fa notare, anzitutto, che l’articolo 5 reca una serie di disposizioni concernenti l’impiego del personale delle forze armate nelle attività di controllo del territorio, di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, di prevenzione dei fenomeni di criminalità organizzata e ambientale nella regione Campania, anche in relazione alle straordinarie esigenze di sicurezza connesse alla realizzazione dell’Expo 2015.
Nel dettaglio, osserva che l’articolo 5 proroga al 30 giugno 2015 l’operatività del piano di impiego di cui al comma 1 dell’articolo 7-bis 92 del 2008, il quale prevede l’utilizzo di un contingente massimo di 3.000 unità di personale militare per il controllo del territorio nazionale in concorso e congiuntamente con le Forze di polizia. Si dispone al contempo l’incremento di 1.800 unità del contingente massimo sopra citato, in considerazione delle straordinarie esigenze di prevenzione e contrasto del terrorismo, consentendo del decreto-legge n. di prorogare ulteriormente, fino al 31 dicembre 2015, l’utilizzo nelle province della Campania interessate da criminalità ambientale di un contingente non superiore a 200 unità di personale militare, da impiegare nelle operazioni di sicurezza e di controllo afferenti alla cosiddetta operazione «terra dei fuochi». Per quanto concerne le disposizioni di carattere ordinamentale concernenti l’utilizzo dei militari utilizzati nel richiamato piano di impiego, sottolinea che l’articolo 5 conferma le disposizioni dei commi 1, 2 e 3 dell’articolo 7-bis 92 del 2008, in base alle quali: il personale militare è posto a disposizione dei prefetti interessati; il piano di impiego del personale militare è adottato con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro della difesa, sentito il Comitato nazionale dell’ordine e della sicurezza pubblica, integrato dal Capo di stato maggiore della difesa e previa informazione al Presidente del Consiglio dei ministri; il Ministro dell’interno riferisce in proposito alle competenti Commissioni parlamentari; nel corso delle operazioni i militari delle Forze armate agiscono con le funzioni di agenti di pubblica sicurezza. Per il personale di polizia impiegato congiuntamente con quello militare nei servizi di vigilanza è previsto il pagamento di un’indennità onnicomprensiva con oneri pari, nel periodo considerato, a 800 mila euro. Il comma 3 dell’articolo 5 autorizza infine, relativamente al periodo dal 15 del decreto-legge n. aprile al 1o novembre 2015, l’impiego di un ulteriore contingente di personale militare, pari a 600 unità, per l’espletamento, con le modalità in precedenza descritte, dei servizi di sicurezza del sito Expo 2015. Si tratta di un ulteriore contingente di personale delle Forze armate che si aggiunge al contingente già contemplato dal comma 1 del medesimo articolo 5. La copertura finanziaria dell’onere è assicurata da parte della Società Expo, nell’ambito delle risorse finalizzate all’evento.
124 del 2007, è impiegato, in un numero circoscritto di unità, nelle attività di concorso con il personale del contingente speciale per la tutela della sicurezza delle sedi e del personale del DIS e delle Agenzie. Con tale misura potrà essere consentito un più efficace utilizzo del personale delle Forze armate nei predetti compiti di tutela, consentendo di destinare il personale degli organismi allo svolgimento delle attività informative d’istituto. 124 del 2007, di riforma dei servizi segreti. Oltre ad attribuire anche al personale delle Forze armate adibito alla tutela delle strutture e del personale dei servizi di informazione per la sicurezza la qualifica di ufficiale o di agente di pubblica sicurezza con funzioni di polizia di prevenzione, l’articolo 8 prevede, contestualmente all’opposizione della causa di giustificazione, la comunicazione riservata dell’identità di copertura degli agenti dei servizi all’autorità giudiziaria che proceda nei loro confronti in caso di reati commessi nel corso delle operazioni d’istituto. Si introduce la possibilità di autorizzare il personale dei servizi di informazione per la sicurezza della Repubblica a ulteriori condotte previste dalla legge come reato al fine dello svolgimento delle attività informative a fronte di minacce di natura terroristica. Viene assicurata una sostanziale omogeneità giuridico-operativa, rispetto agli appartenenti ai servizi di informazione, al personale delle Forze armate che, ai sensi dell’articolo 12 della legge n. Rileva, quindi, che l’articolo 8 introduce disposizioni volte alla tutela funzionale e processuale del personale dei servizi di informazione e sicurezza interna ed esterna (l’AISI, l’AISE ed il DIS). In primo luogo, al comma 1 si estende anche al personale dei servizi di informazione che ha agito sotto copertura la possibilità, già prevista per la polizia giudiziaria, di deporre in sede testimoniale mantenendo le generalità di copertura. Si prevede, inoltre che il personale dei servizi sia autorizzato, come la polizia giudiziaria, a condotte previste dalla legge come reato anche in relazione ad una specifica serie di delitti con finalità di terrorismo, operando nei loro confronti la speciale causa di giustificazione di cui all’articolo 17 della legge n.
Con riferimento al Capo III, relativo alle missioni internazionali delle Forze armate e di Polizia, fa notare che il provvedimento disciplina alcuni profili connessi alle missioni internazionali in relazione a specifici aspetti, quali il trattamento giuridico, economico e previdenziale del personale impiegato, la disciplina contabile e penale, prevedendo disposizioni strumentali al loro svolgimento, individuata essenzialmente mediante un rinvio alla normativa vigente.
Secondo un procedimento consueto nei decreti che regolano la partecipazione italiana alle missioni internazionali, il provvedimento – reiterando una modalità di produzione normativa i cui aspetti problematici sono stati più volte segnalati dal Comitato per la legislazione della Camera dei deputati – effettua rinvii alla normativa esistente senza potersi però rapportare ad una disciplina unitaria che regolamenti stabilmente i profili giuridico-economici delle missioni stesse.
In proposito, per quanto di competenza della Commissione, assume rileva, in particolare, l’articolo 15, che reca disposizioni concernenti la normativa applicabile al personale impiegato nelle missioni internazionali disciplinate dal decreto in esame. Il comma 1, detta disposizioni che sostanzialmente richiamano quelle attualmente vigenti, riprendendo le norme contenute nei precedenti provvedimenti di proroga, in particolare in materia di indennità di missione, calcolo della diaria, trattamento assicurativo e pensionistico. Il comma 2 stabilisce che per le missioni di cui al decreto-legge in esame, l’indennità di missione sia corrisposta nella misura del 98 per cento, al personale che usufruisce di vitto e alloggio gratuiti e nella misura intera incrementata del 30 per cento, se detto personale non usufruisce, a qualsiasi titolo, di vitto e alloggio gratuiti. In entrambi i casi, le suddette misure retributive vanno calcolate sulla base della diaria prevista per il Paese di destinazione dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 13 gennaio 2003. Tuttavia per il personale che partecipa a talune specifiche missioni, il comma 3 dell’articolo 15 individua basi di riferimento per il calcolo della diaria diverse da quanto previsto dal richiamato decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 13 gennaio 2003. Il comma 4 disciplina il trattamento economico accessorio del personale che partecipa alla missione Active Endeavour nel Mediterraneo e alle operazioni militari per il contrasto della pirateria (missione Atalanta dell’Unione europea), prevedendo deroghe, in relazione al compenso forfettario di impiego e alla retribuzione per lavoro straordinario, rispetto alla normativa vigente. Sono previste, altresì, norme concernenti la misura del compenso forfettario di impiego dei volontari in ferma prefissata. I commi 5 e 6 recano disposizioni in materia penale, facendo rinvio alle disposizioni previste per le precedenti missioni, che contemplano l’applicazione del codice militare penale di pace e la competenza territoriale del tribunale militare di Roma.
In conclusione, preso atto del contenuto del disegno di legge in esame, anche per le parti di competenza della XI Commissione, ritiene che vi siano le condizioni per un orientamento positivo da parte della Commissione. Si riserva, in ogni caso, di valutare eventuali spunti che dovessero emergere nel corso del dibattito.
Walter RIZZETTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.