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Covid, DirigentiScuola: sui docenti no vax ennesimo caos

redazione
Aprile01/ 2022

“Siamo davanti all`ennesimo pasticcio normativo, il nuovo decreto legge sull`emergenza Covid crea sempre più caos nelle scuole”. Lo denuncia DirigentiScuola, sindacati dei presidi italiano che punta il dito contro la regola secondo la quale i docenti no vax tornano a scuola ma non a insegnare: “Considerato che per l`accesso ai luoghi di lavoro si è comunque tenuti ad esibire, fino al 30 aprile il Green Pass base – si chiede il presidente Attilio Fratta – cosa succede nei confronti del personale scolastico che, riammesso in servizio anche se non vaccinato – con lo svolgimento, nel caso di personale docente ed educativo, di funzioni che non implichino contatto con gli alunni – rifiutasse di sottoporsi a tampone? E inoltre: quale orario di servizio andrebbe applicato?”.

“Non possono, – sottolinea il presidente – a nostro avviso, imporsi le 36 ore settimanali previste solo per i docenti, questo perché i no vax ricoprirebbero ruoli amministrativi e svolgerebbero mansioni compatibili con la loro preparazione professionale e stato di salute”.

Poi sulla possibile mancata esibizione dell`esito del tampone, Dirigentiscuola evidenza un vulnus normativo: “Se il docente no vax nega l`esibizione del referto, secondo la legge bisogna sospenderlo dal servizio e dallo stipendio fino a quando non provvederà a mettersi in regola. Invece, come è già stato chiarito del Ministero non si applica la generale normativa delle sanzioni disciplinari: dunque, niente avvio del procedimento disciplinare che si concluda o meno con il licenziamento per assenza ingiustificata”.

“C`è da augurarsi – conclude Fratta – che non si ripeta quanto già verificatosi nelle Marche, allorquando un dirigente, socio Dirigentiscuola, si è trovato a dover scegliere se applicare la normativa o se attenersi alle indicazioni fuorvianti e giuridicamente discutibili del Ministero, subendo un procedimento disciplinare sebbene conclusosi con l`archiviazione. L`Amministrazione deve porre un freno a queste interpretazioni fantasiose che non trovano riscontro alcuno nella normativa e che, soprattutto, espongono i dirigenti ad un`eventuale soccombenza nelle aule dei tribunali. Bisogna che ai piani alti ci si assuma la responsabilità di ufficializzare posizioni chiare e che, soprattutto, abbiano un solido fondamento giuridico”.

E.G.

redazione