All’apertura dei lavori del 46esimo convegno dei Giovani Confindustria a Santa Margherita Ligure, il presidente dell’associazione, Marco Gay, ha affrontato il tema della ripresa economica dell’Italia post-crisi. Utilizzando una metafora bellica, Gay ha definito la crisi economica “come una guerra”, ma oggi è finita anche se la pace è ancora da costruire” . A fronte di ciò, il presidente ribadisce la posizione degli imprenditori: ci sono segnali di ripresa, che però vanno accompagnati e rafforzati con un processo di riforme.
“Le condizioni del 2007 non ci sono più e non torneranno: è una nuova epoca, è un nuovo modo di fare impresa”, sottolinea il Presidente.
Marco Gay ha poi ricordato le migliaia di imprese “che hanno chiuso i battenti, i posti di lavoro persi. Ma allo stesso tempo, secondo i giovani imprenditori, ci sono state cose positive: è stato abolito l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, introdotto il sistema retributivo nelle pensioni, cancellato i vitalizi ai parlamentari, messo fine al rigore di Bruxelles.”
“Ci sono 14 miliardi in più da spendere quest’anno – ha aggiunto – abbiamo un Paese che sta tornando leader in Europa: è una vittoria dell’Italia, non solo di chi la guida, ma anche di chi la manda avanti lavorando e producendo”.
Il muro “sta cadendo”, dunque. Restano le “macerie” che si chiamano “povertà, disoccupazione giovanile ed esclusione sociale”. Si tratta di “problemi seri” che non possono essere affrontati con i vecchi modelli assistenzialistici. “Non servono piani Marshall alla fine di questa guerra – ha concluso – ma business plan. Dobbiamo cambiare mentalità”.
Gay tocca anche il tema del referendum sulle riforme, “un’occasione che non possiamo perdere”, e cita il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, secondo cui il referendum “non è una sfida tra partiti ma una sfida per il Paese. La nostra – aggiunge Gay – non è una cambiale in bianco verso l’uno o l’altro schieramento, ma la possibilità concreta, a portata di mano, di chiudere la stagione delle riforme costituzionali e di accelerare quella delle riforme economiche.”
Il Presidenteha sottolineato l’importanza del “superamento del bicameralismo perfetto e l’eliminazione di un organo costoso e sorpassato dai fatti come il Cnel. Una ripartizione logica delle competenze tra Stato e Regioni, che permetta al governo di fare politica industriale e alle aziende di pianificare investimenti ed insediamenti senza dover sottostare alle logiche di campanile.”
Siamo, ha aggiunto Gay, ad una “svolta costituzionale” ma “non è il tempo di chi pensa di trasformare una riforma in un congresso di partito, dei professionisti del ‘tanto peggio tanto meglio'”. Il presidente dei giovani di Confindustria ha quindi auspicato che “i prossimi quattro mesi” non si trasformino “in campagna elettorale infinita che tiene in ostaggio i provvedimenti per le imprese, i giovani, il lavoro”.