In un’intervista su ‘La Stampa’, il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, smentisce l’ipotesi del salvataggio pubblico della compagnia: “Indietro non possiamo tornare. Qualcuno si è convinto ci sarebbe stato l’ennesimo salvataggio pubblico. Lo dico chiaramente: non ci sarà” e aggiunge che la compagnia, dopo il commissariamento, sarà venduta al “miglior offerente”.
Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha ricordato che il commissariamento durerà sei mesi “per portare avanti il processo di cessione degli asset in modo ordinato senza danneggiare i viaggiatori e la mobilità. Perché oggi per noi queste sono le priorità: non creare disservizi per i viaggiatori e ridurre al minimo i costi per i contribuenti”.
“Oggi” stesso comincia il confronto con Bruxelles per il prestito ponte, “il minimo indispensabile per completare il processo”, ha affermato Calenda su ‘Il Corriere della Sera’.
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, su ‘La Repubblica’, non ha negato che a “rischio” potrebbero essere circa 20mila lavoratori: oltre ai 12.500 dipendenti della compagnia gli ottomila dell`indotto e intervistato a Radio Anch’io su Radio1 Rai, ha invitato a “tenere i nervi saldi. Naturalmente noi ci facciamo carico” del compito che spetta al “governo, la legge ci dà strumenti per gestire queste situazioni” ma la “fase è delicata” e occorre muoversi, ha sottolineato il ministro, “nello spirito di trovare una soluzione”.