Con 164 voti favorevoli l’Aula della Camera ha approvato definitivamente il decreto anticipi, legato alla manovra. Non essendo state introdotte ulteriori modifiche rispetto al testo trasmesso dal Senato, il decreto è diventato legge. I voti contrari sono stati 115. Il decreto,ora convertito in legge, anticipa al 2023 alcuni interventi di spesa per alleggerire il bilancio dello Stato del 2024, anno in cui torna ad essere applicato il Patto di Stabilità, nella versione che emergerà dal confronto nelle sedi europee.
Via libera, quindi, all’anticipo nell’anno in corso del conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni con un onere nel 2023 di 2 miliardi di euro. Nel decreto anche l’anticipo a dicembre 2023 dell’incremento, a valere sul 2024, dell’indennità di vacanza contrattuale per il personale della pubblica amministrazione con contratto a tempo indeterminato (salvo l’effettuazione di eventuali successivi conguagli) con un onere, anche in questo caso, i 2 miliardi di euro.
Nel decreto è stato anche disposto, per il solo 2023, il rinvio della seconda rata dell’irpef per i titolari di partita iva con ricavi o compensi fino a 170.000 euro. Il pagamento deve essere effettuato entro il 16 gennaio dell`anno successivo senza interessi, oppure può essere dilazionato fino a 5 rate mensili, da gennaio a maggio, con scadenza il giorno 16 di ciascun mese, con applicazione degli interessi a partire dalla seconda rata.
Nel passaggio parlamentare sono state approvate alcune norme, tra cui la proroga al 31 marzo 2024 dello smart working nel settore privato per i genitori con figli fino a 14 anni e la disposizione che, modificando il calcolo della soglia per i fringe benefit, risolve il problema dei mutui agevolati concessi ai dipendenti delle banche. Approvata anche la norma che esenta dall’iva gli interventi chirurgia estetica con finalità terapeutiche.
Via libera alla riapertura dei termini per il versamento delle rate scadute della rottamazione quater. Quelle con scadenza 31 ottobre 2023 e 30 novembre 2023 possono essere effettuate entro il 18 dicembre 2023.
Approvata anche la riforma del Fondo di garanzia per le pmi che vale per il 2024. Tra le novità anche la possibilità agli enti del Terzo settore di accedere alla garanzia del Fondo.