Per i segretari generali della Cisl, Annamaria Furlan e della Filca-Cisl, Franco Turri, portare al 50% i lavori da subappaltare “non solo non avrà nessun effetto sulla riapertura dei tanti cantieri bloccati – spiegano commentando le anticipazioni sulle misure inserite nel decreto sbloccacantieri – ma è una misura che pone un rischio serio di illegalità nel settore edile”.
“Dal Governo che ha fatto del rispetto delle regole uno dei suoi argomenti di forza – proseguono – ci aspettavamo tutt`altro, per questo siamo delusi e preoccupati”.
“Il subappalto – spiegano i sindacalisti – comporta una riduzione della spesa per realizzare l`opera che si ripercuote sulla qualità del lavoro e sui costi per i lavoratori. Vuol dire quindi colpire la dignità del lavoratore stesso, aumentarne i rischi di infortunio in uno dei settori che paga il tributo di vite umane più alto. Tutto ciò è inaccettabile. Il sindacato ha chiesto con forza che il Governo faccia ripartire i tanti cantieri bloccati, consentendo cosi l`occupazione di 400 mila persone e la realizzazione di tante opere pubbliche ed infrastrutturali da tempo finanziate ed utili a rendere moderno e piu’ sicuro il nostro Paese.”
“Questo – concludono i segretari – è il tema vero che bisogna affrontare nel decreto, senza per questo mettere in discussione le norme sulla legalita’, sulla trasparenza degli appalti e sulla sicurezza del lavoro. Speriamo che il Governo tenga conto delle nostre osservazioni, piu’ volte segnalate dalla Cisl e dalla Filca Cisl nel corso dei momenti di confronto sul decreto, il cui contenuto peraltro attendiamo ancora di conoscere”.
E.G.