“L’assenza spettacolare”, è la parola d’ordine che guida questa protesta unitaria. A organizzarla, infatti, sono i tre sindacati confederali di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil.
Spettacolare è l’assenza dei lavoratori dello spettacolo dai luoghi della cultura, determinata dalle misure in atto per fronteggiare l’emergenza Covid, ma spettacolare è soprattutto l’assenza, da parte del mondo della politica e delle istituzioni, di una visione che non condanni i lavoratori dello spettacolo a una condizione ai limiti della sopravvivenza: è ormai da marzo che la maggior parte di loro non lavora. I lavoratori dello spettacolo chiedono di non sparire anche dalle scene in cui la politica prende decisioni che li riguardano. Per tanto, domani, i lavoratori dello spettacolo attraverseranno simbolicamente l’Italia riempiendo le piazze di tante città per chiedere di: Individuare forme di sostegno certe e strutturate, a favore dei lavoratori dello spettacolo, per un arco temporale che offra copertura almeno sino a tutto il 2021.
Istituire un tavolo permanente tra sindacati confederali di categoria, ministero dei Beni culturali, ministero del Lavoro e le associazioni di rappresentanza delle imprese dello spettacolo per discutere gli stanziamenti dello Stato, le risorse derivanti dal Recovery fund, organizzare e agevolare forme di ripartenza in sicurezza diffuse e stabili, vigilare sul rispetto dei contratti nazionali, individuare, per tutta la fase dell’emergenza, criteri di assegnazione del Fus che leghino l’erogazione alla tenuta occupazionale.
Riconoscere, ai fini previdenziali, tutto il periodo di emergenza Covid 19 che ha determinato il collasso dell’intero settore dello spettacolo.
la revisione del provvedimento sulla chiusura di cinema e teatri, a patto che venga attivato un protocollo sanitario nazionale, da definirsi nel tavolo permanente, che garantisca la sicurezza di lavoratrici e lavoratori.
Inoltre, i lavoratori dello spettacolo chiedono una riforma complessiva per costruire, finalmente, un sistema di regole e tutele certe. Ossia:
Individuare una continuità di reddito che riconosca tutti i periodi di lavoro, preparazione e formazione, e non solo quelli in cui si va in scena.
Adottare drastiche misure di contrasto al lavoro nero nello spettacolo, come la semplificazione delle procedure e le agevolazioni fiscali a sostegno della produzione e programmazione.
Riconoscere la Naspi e la copertura INAIL anche ai lavoratori autonomi dello spettacolo e individuare requisiti per l’accesso che tengano conto della discontinuità lavorativa dei professionisti dello spettacolo.
Includere nel bacino ex Enpals anche l’insegnamento di mestieri e professioni dello spettacolo.
Mentre in tutta Italia i lavoratori dello spettacolo saranno nelle principali piazze, in Liguria, a causa del divieto di manifestare, i lavoratori dello spettacolo non hanno il permesso di far sentire la propria voce, ma non per questo vengono meno i loro diritti. Anche questa è davvero un’Assenza spettacolare. Slc Cgil pertanto chiede con forza al presidente della Regione, Giovanni Toti, e al sindaco di Genova, Marco Bucci, di attivare urgentemente un tavolo permanente di confronto che affronti anche a livello locale i problemi di un settore messo in ginocchio dal lockdown.
Per poter comunque partecipare alla protesta, alle ore 11, anche Slc Cgil Genova, insieme alle altre organizzazioni sindacali, consegnerà in video conferenza al Prefetto un documento con le motivazioni alla base della mobilitazione.
TN