“L’Europa compra più di metà del gas esportato dalla Russia. Il potere di mercato che l’Unione Europea ha nei confronti di Mosca è un’arma da usare. Un tetto al prezzo del gas riduce il finanziamento che diamo ogni giorno alla Russia”. Lo ha detto i presidente del Consiglio Mario Draghi, intervistato domenica dal Corriere della Sera.
“La Commissione europea e tutti gli alleati – ha aggiunto il premier – sono convinti dell’efficacia delle sanzioni. I russi stessi lo ammettono quando dicono che non riescono più a pagare le obbligazioni in scadenza perché una parte significativa delle loro riserve valutarie sono congelate. Questo vuol dire che stanno andando verso la bancarotta. Ora ci stiamo chiedendo se dobbiamo fare di più: l’Europa continua a finanziare la Russia acquistando petrolio e gas, tra l’altro a un prezzo che non ha alcuna relazione con valori storici e costi di produzione.
Imporre un tetto al prezzo del gas russo, come proposto dall’Italia, è un modo per rafforzare le sanzioni e al tempo stesso minimizzare i costi per noi che le imponiamo. Non vogliamo più dipendere dal gas russo, perché la dipendenza economica non deve diventare sudditanza politica. Per farlo, bisogna diversificare le fonti di energia e trovare nuovi fornitori. Sono appena stato in Algeria dove l’Eni ha stretto un accordo per la fornitura di 9 miliardi di metri cubi di gas naturale in più ú circa un terzo di quanti ne importiamo dalla Russia. Seguiranno altri Paesi. La diversificazione è possibile e attuabile in tempi relativamente brevi, più brevi di quanto immaginassimo solo un mese fa”.
Draghi, poi, ha parlato anchre della situazione italiana: “Abbiamo gas negli stoccaggi e avremo nuovo gas da altri fornitori. Se anche dovessero essere prese misure di contenimento, queste sarebbero miti. Stiamo parlando di una riduzione di 1-2 gradi delle temperature del riscaldamento e di variazioni analoghe per i condizionatori”.
“Il governo – ha concluso Draghi – ha già approvato norme per sbloccare gli investimenti nelle energie rinnovabili. Ne faremo altre a breve. L’obiettivo è assicurare la massima celerità negli investimenti nelle rinnovabili. Finora l’ostacolo è stato essenzialmente di tipo burocratico e autorizzativo. Non possiamo più permetterci questi veti”.
E.G.