La Esso ha annunciato di voler vendere la raffineria petrolifera di Augusta, in provincia di Siracusa, agli algerini della Sosatrach e conferma il proprio disimpegno anche dai siti di Napoli e Palermo. L’annuncio solleva molti interrogativi circa la tenuta industriale delle attività petrolifere nel nostro Paese”, dichiarano in una nota congiunta il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini e la segretaria generale della Femca, Nora Garofalo.
“Tra l’altro – aggiungono – mentre le Segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali e le RSU aziendali venivano convocate a Roma, la direzione aziendale siciliana informava i 660 lavoratori del piano di vendita alla società algerina Sonatrach, approfittando dell’assenza delle rappresentanze sindacali”.
Un fatto davvero increscioso e non rispettoso delle relazioni sindacali, accusano Colombini e Garofalo. “Sono state le modalità soprattutto, nel comunicarci questa decisione e nell’annunciarla così bruscamente ai lavoratori, che ci hanno indignato. Il rispetto delle relazioni, non solo sindacali, ma di quelle umane radicatesi in decenni di proficui rapporti di lavoro viene prima di tutto. Senza contare l’indifferenza totale mostrata verso il vigente Protocollo che disciplinava la condivisione nella gestione delle situazioni di crisi”.
“A questo punto – concludono -, si tratta di capire fino in fondo se l’operazione di vendita delle attività corrisponda di fatto a un forte interesse degli acquirenti, oppure si segnala una difficoltà industriale e di competizione internazionale di queste attività nel nostro Paese. Non vorremmo che la Esso abbia trovato un escamotage per uscire da queste difficoltà2.
Per questo la Cisl chiede la convocazione urgente di un incontro con le due società contraenti da parte del ministero dello Sviluppo Economico e che si “faccia chiarezza sulle ragioni profonde dell’operazione per correggere le eventuali debolezze delle politiche industriali del settore”.