“La sentenza emessa ieri dal Tar della Sicilia può essere interpretata come un via libera all`autoproduzione”. Lo dichiara Maurizio Diamante, segretario nazionale della Fit-Cisl, in merito alla sentenza del Tar siciliano.
“Autoproduzione significa non far fare ai portuali lavori per cui solo loro sono qualificati – prosegue Diamante – autoproduzione per gli armatori significa risparmiare, e questo potrebbe mettere a rischio la sicurezza. Ritorna dunque il tema della sicurezza, che ancora troppi datori di lavoro vedono come un mero costo anziché come un investimento, finché non capita la tragedia di turno e allora si cerca di correre ai ripari, ma sempre troppo tardi”.
“La legge 84/94 che regola il settore della portualità – conclude – è ancora oggi il riferimento principale e sancisce chiaramente i ruoli e le responsabilità in materia di sicurezza, a tutela di tutte le parti coinvolte. Numerose sentenze hanno confermato questa linea normativa, per cui auspichiamo che i prossimi gradi di giudizio procedano in modo inequivocabile lungo questo solco, fermo restando che non escludiamo di protestare ancora per difendere il lavoro dei portuali”.
TN