L’analisi del Fondo Monetario Internazionale, contenuta nel rapporto sulla missione annuale in Italia ex articolo IV dello statuto dell’istituzione, rileva che l’economia italiana è in graduale ripresa e che quest’anno crescerà dell’1,1%. Un’ulteriore accelerazione, marginalmente all’1,3%, si avrà nel 2017 e nel 2018. Ma, anche se le condizioni del mercato del lavoro sono migliorate e i crediti in sofferenza delle banche si sono stabilizzati a circa il 18% dei prestiti totali le sfide strutturali restano “significative”.
Per l’Italia “la ripresa sarà probabilmente prolungata e soggetta a rischi – sostengono gli economisti del Fondo -. I rischi sono orientati al ribasso, inclusa la volatilità dei mercati finanziari, l’aumento dei rifugiati e i venti contrari legati al rallentamento del commercio globale.”
Di qui la sollecitazione a proseguire e approfondire le riforme intraprese dalle autorità italiane, incluse quelle “del settore istituzionale, della pubblica amministrazione, fiscali, del mercato del lavoro e del comparto bancario. E’ imperativo – sottolineano gli economisti Fmi – che tali sforzi siano pienamente portati a compimento e approfonditi.
Avvantaggiandosi dell’inizio della ripresa economica, dei venti a favore dati dall’allentamento monetario, dei bassi prezzi delle materie prime e dal sostegno fiscale, una tempestiva applicazione degli sforzi complementari e mutuamente rinforzanti delle politiche fiscali e finanziarie e delle misure strutturali aiuterebbe ad aumentare la crescita, ad abbassare il costo delle riforme e ad accelerare la costituzione di risorse – tampone.”