Le Fondazioni bancarie in Italia? Sono caratterizzate da limiti sia “nelle responsabilità interne e sia nella vigilanza esterna”, così uno studio del Fondo monetario internazionale dal titolo “Riformare la governance delle banche italiane”.
Per il Fondo, nonostante l’esistenza di alcuni principi generali di governance inclusi nella legge istitutiva delle Fondazioni, “nella pratica la governance rimane debole”.
Per esempio, le nomine negli organi di governo” delle Fondazioni “sono spesso non trasparenti e le Fondazioni non seguono regole contabili e di disclosure uniformi”.
Il Fondo cita, a supporto del rapporto, alcuni studi accademici che confermano come “i politici locali dominino sugli organi statutari delle Fondazione, accaparrandosi “il 60% delle poltrone nella Fondazione Mps e il 55% nella Fondazione Cariplo. Questi politici locali possono influenzare la governance delle banche italiane”.
Lo studio sottolinea le differenze tra il mondo delle Fondazioni italiane e quello delle Fondazioni degli altri paesi. In particolare in quelli anglo-sassoni, “gli organi statutari delle Fondazioni includono tra i loro membri esperti di investimenti, ricercatori, professionisti con un ampio raggio di conoscenze. Ma nessuna di queste Fondazioni mette dei politici nei loro organi”.
Inoltre il Working Paper del Fondo elenca una serie di bullet point: regole più stringenti sul top management e sui soci, in particolare una maggiore supervisione sulle Fondazioni bancarie e sulle loro capacità di indebitamento in quanto, talvolta, per partecipare agli aumenti di capitale delle conferitarie, le Fondazioni si indebitano portando a garanzia le azioni stesse delle banche partecipate “determinando rischi di stabilità finanziaria”.
Serve poi una nuova regolamentazione nei prestiti delle banche verso le parti correlate.
Una riforma della banche popolari e cooperative per trasformarle in società per azioni. Riforma “che migliorerebbe la governance e dovrebbe creare incentivi per i nuovi azionisti ad immettere capitali freschi, razionalizzare costi e offrire oppurtinità di aggregazioni”.