“Fa bene il premier Renzi ad essere contento, e noi più di lui, per l’accordo davvero importante sul polo siderurgico di Piombino firmato oggi a Palazzo Chigi che rilancia la crescita e il lavoro in un’ area importante del paese. Ma il premier sbaglia a sottovalutare il contributo determinante che potrebbe venire dal sindacato, e dalle altre componenti della società civile, anche sulle grandi scelte di politica economica capaci di risollevare il paese in un clima di coesione sociale. Solo con gli accordi sindacali tra Governo, imprese e sindacati si favoriscono gli investimenti e si creano posti di lavoro, non cambiando le regole del mercato del lavoro”. Lo sottolinea il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan.
“Piombino, Terni, l’Elettrolux sono esempi virtuosi in cui il sindacato ha saputo assumersi le proprie responsabilità, insieme alle istituzioni locali e le associazioni imprenditoriali, per salvare i posti di lavoro e favorire gli investimenti. Ma la situazione del paese è ancora grave e pesante sul piano economico e sociale”.
“Per questo Renzi dovrebbe uscire dall’autosufficienza aprendo un confronto con le forze sane e responsabili sui temi del lavoro e della crescita, per ridurre il debito pubblico e la spesa pubblica improduttiva, in modo da tagliare in maniera secca le tasse a lavoratori, pensionati ed imprese che investono in innovazione e ricerca. Non bastano il jobs act e le promesse continue di nuove riforme a rassicurare i mercati internazionali e l’Europa, come si è visto in queste giornate. Solo un grande patto sociale per lo sviluppo, su obiettivi concreti e condivisi, tra governo, regioni, sindacati, imprese, banche, potrà segnare una svolta nella politica economica. A partire da un intervento drastico ed urgente sulle regole degli appalti pubblici, la riduzione delle aziende municipalizzate ed una lotta seria alla corruzione. Prima Renzi si convince di questo, meglio è per il paese”.
F.P.