“Possiamo portare a casa un risultato importante: smontare l’assunto della riforma pensionistica del governo Monti, la legge Fornero, che non tutti i lavori sono uguali. Io credo che il ruolo sociale dei sindacati confederali sia innanzitutto quello di aprire i negoziati e di portare risultati a casa ed oggi è il momento di prenderli”. Lo ha detto oggi a Brescia a margine di un incontro con i delegati del sindacato, la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.
“Finalmente c’è un riconoscimento sul fatto che non tutti i lavori sono uguali e non tutte le condizioni lavorative sono uguali –ha detto Furlan-. Questo fatto era prima associato all’istituzione dell’ Ape Sociale, oggi si concretizza nel blocco dell’ aspettativa di vita per alcune categorie ed alcuni mestieri che implementeremo con la Commissione istituzionale ad hoc rispetto a questo lavoro. Sono circa 300 mln le risorse che il Governo intende stanziare che si sommano agli oltre 3 mld dell’ anno scorso per la quattordicesima dei pensionati ed alle risorse triennali per l’Ape social. Sono risultati importanti frutto del confronto che abbiamo avuto con il Governo. Per l’Ape sociale avevamo chiesto ed abbiamo portato a casa anche un fondo per poterla prolungare anche per tutto il 2019″.
“La posizione della Cisl è nota -dice ancora la segretaria Cisl- quando si fa una trattativa e si portano a casa dei risultati nulla al mondo può giustificare il fatto di rinunciare a prenderli, in modo particolare ora che siamo alla fine di una legislatura. E se questi provvedimenti non verranno inseriti nella Legge di Bilancio bene che vada, noi riprenderemo a discuterne tra un anno e cioè nella prossima finanziaria”.
E ancora, Furlan ha polemizzato, senza citarla direttamente, con la Cgil, che come e’ noto si oppone invece alla riforma: “Irrilevanza -ha scandito Furlan- è non saper cogliere i risultati dell’azione sindacale: non abbiamo mai detto nella nostra piattaforma che volevamo abolire l’aspettativa di vita, ma di correggere quel meccanismo partendo dalla categorie dei lavori più gravosi e disagiati. Questo c’era scritto anche nell’accordo dello scorso anno con il Governo e di questo stiamo discutendo. Per questo è importante aver individuato insieme le 15 categorie dei lavori più gravosi ed aver previsto anche una modifica del sistema di calcolo dell’aspettativa di vita più equa e vantaggiosa per tutti i lavoratori. Questo –ha insistito- è il modo giusto di svolgere il nostro ruolo sindacale in autonomia, sapendo che questa è l’ultima finanziaria della legislatura. Noi non facciamo valutazioni politiche. Per noi contano solo i risultati sindacali che abbiamo raggiunto”
E ancora, riferendosi indirettamente alle affermazioni di Susanna Camusso, che lamenta nel piano del governo l’assenza di soluzioni previdenziali per i giovani, Furlan sottolinea: “Anche sui giovani bisogna uscire dagli slogan. Oggi il tema è come creiamo nuove occasioni di lavoro per i giovani e non utilizzare il tema previdenza per speculazioni diverse, incrementando luoghi comuni o fomentando spaccature tra le generazioni. Per noi il lavoro per i giovani si crea puntando sulla crescita, con l’innovazione, la formazione, lo sviluppo”.
Sotto questo aspetto, dunque, totale approvazione per l’operato del governo, e il particolare sulla decontribuzione per i giovani ( “giusto creare condizioni vantaggiose per le imprese che assumono”) e la formazione: “Anche noi avevamo chiesto di inserire nel pacchetto di industria 4.0 il fattore formazione. E’ un valore l’impresa che investe in innovazione e digitalizzazione, ma ne ha ancora di più se investe nella formazione dei lavoratori e delle lavoratrici che sono protagonisti rispetto al cambiamento e non futuri disoccupati di ritorno”.
NP