Nella riunione degli attivi unitari di Fai, Flai e Uila, che si è tenuta a Roma è stato approvato un documento contenente le linee guida per la contrattazione di secondo livello per il settore dell’industria alimentare. Ivana Galli, segretaria generale della Flai Cgil, ha sottolineato alcuni punti qualificanti e sui quali si dovrà lavorare insieme per conseguire buone piattaforme per il rinnovo del secondo livello con il più ampio coinvolgimento e partecipazione di tutti i lavoratori e delle Rsu.
“In un contesto economico in cui la crescita non è certo quella che avremmo auspicato per una reale ripresa del Paese, il settore alimentare ha tenuto con buone performance su export e prodotti di qualità e così ci accingiamo a questa importante stagione di rinnovi con la determinazione di poter ottenere buoni risultati per i lavoratori del comparto”.
“In questa stagione di rinnovo – spiega Ivana Galli – è necessario agire all’insegna dell’inclusivita’, puntando ad allargare la base della contrattazione. Un’altra partita importante si gioca sul versante del welfare, sviluppando un welfare sociale e non di consumo, che sia rivolto ad previdenza complementare, alla sanità integrativa, al sostegno alla genitorialita’ e alla non autosufficienza. Come Fai, Flai e Uila abbiamo anche ribadito la non convertibilità totale del Premio in welfare, salvaguardando il principio che ad una prestazione di lavoro deve corrispondere una retribuzione. Inoltre, questa tornata di contrattazione integrativa si incrocerà con con gli interventi su innovazione e ricerca destinati all’industria 4.0 e la nostra azione sarà tesa a salvaguardare il reddito e l’occupazione, guardando alla formazione e alla valorizzazione delle competenze. Tema centrale e strategico in questa fase di forte innovazione tecnologica. Al centro della nostra azione dovrà essere anche il tema del benessere organizzativo con la conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Con i rinnovi di secondo livello come sindacati ci misuriamo con le reali esigenze dei lavoratori, puntando ad una contrattazione integrativa di qualità per ridare fiducia e prospettiva al lavoro”.