“La decisione di Gazprom di rinunciare alla costruzione del tratto che doveva collegare anche la Grecia e il sud Italia è preoccupante e le motivazioni addotte sulla non sostenibilità economica a causa degli attuali consumi di gas non ci convincono”. Così Sergio Gigli, segretario generale della Femca Cisl, commenta la rinuncia di Gazprom al progetto South Stream. “Questa decisione – aggiunge Gigli – comporterà conseguenze anche sulle imprese italiane che dovranno cancellare i loro impegni e investimenti occupazionali. Chiediamo al Governo di intervenire e di sbloccare gli intoppi burocratici che tengono ferma la costruzione dei rigassificatori sul territorio nazionale”.