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Governo-Confindustria, scontro sui salari, l’associazione attacca Orlando

redazione
Aprile27/ 2022

 

Scontro sui salari tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando e la Confindustria. Il ministro ieri aveva proposto di concedere particolari sgravi alle imprese che a loro volta accettassero di aumentare i salari nei rinnovi contrattuali. Oggi pero’ il Sole 24 Ore boccia l’ipotesi con un titolo a tutta pagina: ”No a ricatto del ministro”. Nel testo, l’associazione degli industriali afferma di ritenere ”irricevibile” e, appunto, ”ricattatoria” la proposta del titolare del Lavoro. Il quale, a sua volta, si e’ dichiarato ”sorpreso ” dalla dura reazione di Confindustria: quella dei salari, ha spiegato intervenendo alle Agora’ del Pd, “è la questione” del Paese. ”

Orlando ha detto di sentire “voglia di patti, ma non ho capito cosa si mette dentro. Se patto è andare e chiedere qualcosa non si chiama patto. Se lo è, ognuno mette qualcosa. Nel momento in cui c’è una situazione drammatica, il patto può consistere nel fatto che a fronte di un sopporto alle imprese queste assumano un impegno al rinnovo e all’adeguamento dei contratti. Non mi sembrava una proposta eversiva, la risposta è stata quella che abbiamo letto. Sorprende questa reazione, mi dà l’idea di una inconsapevolezza di quello che può prodursi nei prossimi mesi in questo Paese, in termini economici e sociali. Rischiamo non solo una crisi sociale, ma anche una caduta della domanda interna. Le imprese dovrebbero preoccuparsi anche di questo”.

Sul tema, ha aggiunto, “qualcosa si può fare anche subito. Si deve provare a intervenire con una risposta che non sia solo quella degli adeguamenti automatici o del cuneo fiscale, perché siamo tutti d’accordo che se ci sono delle risorse vanno messe sul cuneo. Dobbiamo usare tutti gli strumenti a disposizione, compreso una riflessione sulla contrattazione. I punti sono tre: efficacia dei contratti, il fatto che siano stati o meno rinnovati, come si adeguano. E’ una discussione che va fatta subito”. Inoltre, ha sottolineato Orlando, “tra un imprenditore che non rinnova un contratto e uno che lo rinnova, il trattamento deve essere lo stesso dal punto di vista fiscale, degli aiuti, dell’accesso alle gare? Dicono: c’è l’aumento del prezzo delle materie prime e dell’energia. Ma appunto, riconoscere una posizione di vantaggio a chi ha rinnovato il contratto è uno stimolo in questo momento”

Tra le “strade percorribili” per dare risposte al tema delle retribuzioni basse, ha detto ancora il ministro, c’è quella di “tenere insieme uno strumento a supporto, come il salario minimo, con una legge sulla rappresentanza” con “una garanzia della funzione del sindacato. C’è la consapevolezza che il sindacato non arriva ovunque – ha aggiunto – il salario minimo può essere uno stimolo. Può essere agganciato alla contrattazione. Dobbiamo affrontare la questione”.

 

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