Incontro, come si dice, interlocutorio, quello di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi tra Cgil, Cisl e Uil e il governo. I sindacati hanno presentato, per l’ennesima volta, la loro piattaforma unitaria; il governo, da parte sua, si e’ sostanzialmente limitato a fissare due nuovi appuntamenti, il 29 luglio e il 5 agosto, ed altri a settembre, propedeutici, ha spiegato al termine dell’incontro Maurizio Landini, a definire la legge di stabilita’. ”Dopo aver ascoltato ancora le parti sociali -ha detto il segretario della Cgil- il Governo avanzerà le sue proposte. Noi – ha sottolineato il leader sindacale – abbiamo considerato una novità positiva questo metodo di procedere, e allo stesso tempo abbiamo ribadito che la differenza la fanno le cose che vengono decise”.
Il tema principale sul tavolo, oggi, e’ stato il fisco. Ma teoricamente, perche’ la notizia e’ che non c’e’ ancora alcuna proposta di riforma fiscale del governo. Ad affermarlo e’ stato lo stesso premier Conte, spiegando ai sindacati che il governo sta lavorando per “creare le premesse per un fisco amico con una alleanza tra contribuenti ed amministrazione” e per una riduzione delle aliquote, ma che “non c`e` ancora alcun progetto di riforma fiscale a livello istituzionale. Siamo ancora alla fase della elaborazione – ha detto- e nella quale raccoglieremo anche le vostre istanze. Lavoreremo ad agosto ed a settembre ci confronteremo nuovamente con voi sulle base di una proposta concreta e condivisa dal governo”. Il Premier ha poi elencato alcuni punti del progetto di riforma fiscale sul quale l’esecutivo è al lavoro come la riduzione delle aliquote, la semplificazione fiscale, la lotta alla evasione, e la riduzione dei gradi di giustizia tributaria.
Conferma Anna Maria Furlan: “Il governo ci ha detto con chiarezza che non ha ancora definito un proprio progetto di riforma fiscale. A quel punto abbiamo espresso noi quali devono essere gli obiettivi per noi di una riforma del fisco e cioè una riforma che premi chi le tasse le paga e cioè i lavoratori dipendenti e i pensionati”. “Il governo non ci ha saputo nemmeno dire quante risorse metterà in campo per la riforma del fisco – ha concluso – E’ ovvio che le risorse non sono una variabile indipendente. Siamo in attesta che il governo ci dica, speriamo presto, quanto intende investire”.
Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, ha ribadito la richiesta sindacale di ridurre le tasse ai lavoratori e ai pensionati: “Questo è il nostro obiettivo”. Le risorse necessarie potrebbero arrivare dalla lotta all’evasione fiscale: “Oggi il fisco viene evaso per 110 miliardi, la corruzione costa 60 miliardi, l’anno scorso ci sono stati 46 miliardi di evasione Iva, c’è il 30% di lavoro nero. Basta agire su queste cifre per capire come si possano trovare le risorse per una finanziaria che non penalizzi il lavoro”. “Ci hanno detto che ci riconvocheranno a settembre per vedere i testi scritti – ha concluso Barbagallo – perchè altrimenti non possiamo capire di cosa si tratta e vedere se si va nella direzione giusta per fare una riforma fiscale che dia più equità”.
Quanto all’ipotesi di nuove convocazioni da parte di singoli ministri, leggi Matteo Salvini, che nei giorni scorsi aveva annunciato di voler incontrare nuovamente le parti sociali il 6 e 7 agosto, taglia corto Maurizio Landini: “Noi abbiamo parlato con il presidente del Consiglio e su nella sala della riunione c’erano ministri vari, per cui per noi la sede è la Presidenza del Consiglio. Poi è il governo che deve decidere come si affronta, ci hanno già annunciato le altre convocazioni qui”.
“Intanto facciamo questi incontri, poi vedremo – ha proseguito- Bisogna che si mettano d’accordo tra di loro. Per noi – ha ribadito – il Governo deve essere uno. Noi agli incontri siamo sempre andati, ma siccome ci hanno detto che una posizione del Governo fino a settembre ancora non c’è, non è che vogliamo discutere con i singoli, vogliamo discutere col Governo. Debbono mettersi d’accordo loro, non è un problema che riguarda noi. Noi abbiamo parlato con il presidente del Consiglio, sono abituato a rispettare le forme”. Intanto, siamo gia a fine luglio, e al varo della manovra mancano appena due mesi.