Oggi a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, governo, azienda, sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ed enti locali di Lazio, Lombardia e Veneto si sono riuniti per un vertice sulla vertenza Ideal Standard. In particolare, la discussione verterà sulla dismissione dello stabilimento di Roccasecca (Frosinone) e la conseguente apertura di una procedura di licenziamento per 330 lavoratori, che sono scesi in piazza, davanti alla sede del Mise, per una manifestazione di protesta.
L’azienda leader nella ceramica e sanitari per bagno, il 30 novembre scorso ha infatti annunciato la chiusura dell’impianto del frusinate, prevista per il prossimo13 febbraio prossimo. Per Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil è essenziale che l’azienda ritiri i licenziamenti, presenti un piano industriale e si renda disponibile a un confronto serio.
“Non si fa solo tabula rasa di uno storico stabilimento, attivo da più di cinquant’anni, ma si mandano al macero anni di relazioni industriali, di contrattazione, di gestione dei problemi attraverso accordi” spiegano i sindacati, che denunciano, inoltre, “i ritardi nella realizzazione degli investimenti, la vaghezza sugli obiettivi produttivi, sulla quantità e qualità delle produzioni in outsourcing e sulle possibili conseguenze per gli stabilimenti italiani”.
Per i sindacati, la Bain Capital, multinazionale statunitense proprietaria di Ideal Standard che il 1 dicembre ha annunciato ha annunciato i licenziamenti collettivi e la dismissione dell’impianto, sta mostrando “una protervia e un’arroganza mai viste in questo gruppo industriale”, cancellando così “una realtà produttiva che genera utili per la società e reddito per 300 famiglie, oltre all’indotto, senza che qualcuno si senta in obbligo di spiegarne le ragioni”.
E.M.