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Inail: in 2020 calano infortuni e malattie ma salgono casi mortali

redazione
Luglio19/ 2021

I dati sulle denunce di infortunio nel 2020 registrano, rispetto all`anno precedente, un calo dei casi in complesso e l`aumento significativo di quelli mortali. Lo segnala l’Inail nella sua relazione annuale presentata alla Camera.

In particolare, lo scorso anno, sono state registrate poco più di 571mila denunce di infortuni accaduti nel 2020 (-11,4% rispetto al 2019), un quarto delle quali relative a contagi da Covid-19 di origine professionale. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati 375.238 (-9,7% rispetto al 2019), di cui 48.660, pari al 12,97%, avvenuti “fuori dell`azienda”, ovvero con “mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro.

I casi mortali denunciati all`Inail sono stati invece 1.538, con un incremento del 27,6% rispetto ai 1.205 del 2019 che deriva soprattutto dai decessi causati dal Covid-19, che rappresentano oltre un terzo del totale delle morti segnalate all`Istituto. Gli infortuni mortali per cui è stata accertata la causa lavorativa sono 799 (+13,3% rispetto ai 705 del 2019), di cui 261, circa un terzo del totale, occorsi “fuori dell`azienda” (i casi ancora in istruttoria sono 93). Gli incidenti plurimi, che hanno comportato la morte di almeno due lavoratori contemporaneamente, sono stati 14, per un totale di 29 decessi.

“Il pesante bilancio infortunistico ci fa comprendere che non si fa ancora abbastanza – ha sottolineato nella premessa il presidente dell`Inail, FRanco Bettoni -. Non è sufficiente indignarsi ma occorre agire. Le norme ci sono e vanno rispettate. È necessario un impegno forte e deciso di tutti per realizzare un vero e proprio `patto per la sicurezza` tra istituzioni e parti sociali. Coinvolgere gli attori del sistema nazionale di prevenzione, rafforzare i controlli, promuovere una maggiore sensibilizzazione di lavoratori e imprese, potenziare la formazione e l`informazione per costruire una cultura della sicurezza, a partire dal mondo della scuola, dare sostegno economico alle aziende: sono tutte azioni da perseguire con determinazione e l`Istituto è pronto a fare la sua parte”.

Le aziende ispezionate dall’Inail nel 2020 sono state 7.486 e l`86,57% sono risultate irregolari. Lo afferma l’istituto nella sua relazione annuale, aggiungendo che i lavoratori regolarizzati sono stati 41.477 (-16,76% rispetto al 2019), di cui 39.354 irregolari e 2.123 in nero. Nel complesso, lo scorso anno sono state censite circa 3.741.000 posizioni assicurative territoriali, con una lieve diminuzione (-0,46%) rispetto al 2019.

Sono state accertate retribuzioni imponibili evase per circa un miliardo e mezzo di euro e richiesti premi per oltre 38 milioni di euro. Gli ispettori hanno svolto anche un`intensa attività di supporto per l`area amministrativa, con circa 2.900 indagini relative a infortuni mortali, gravi, in itinere e a malattie professionali. Anche quest`anno la qualità dei risultati raggiunti nonostante il progressivo assottigliarsi delle risorse ispettive, che a dicembre 2020 erano pari a 246 unità (nel 2019 erano 269), testimonia l`efficacia della procedura di business intelligence.

“I risultati – afferma l’istituto – confermano la qualità della procedura informatica di ‘business intelligence’ che ha sostenuto l`attività ispettiva e il grande lavoro – sempre più impegnativo, per la progressiva riduzione della forza disponibile – svolto dai 284 ispettori Inail (erano 299 nel 2017, 350 nel 2014)”.

E.G.

redazione