Al via al Palacongressi di Firenze l’incontro tra Whirlpool-Indesit e sindacati sul piano di ristrutturazione che prevede, tra l’altro, la chiusura di due stabilimenti e circa 2.000 esuberi dal 2018. Per i critici risvolti della vertenza è stato indetto, per il 12 giugno, lo sciopero unitario dei lavoratori del gruppo.
Al confronto, convocato dal gruppo, partecipa però la sola Fiom-Cgil, con il segretario Maurizio Landini, i rappresentanti nazionali e le rsu degli stabilimenti. Fim, Uilm e Ugl hanno infatti deciso di disertare l’incontro, in attesa della convocazione al tavolo con la presenza del governo.
Per il leaer della Fim Cisl Marco Bentivogli la convocazione a Firenze è “un inedito grave” che “rischia di complicare ulteriormente” la vertenza e “ha il solo scopo di dividere l’unità delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori”.
“Riteniamo assurdo e pericoloso il comportamento della Fiom Cgil che si è prestata a questa operazione, che ha il solo scopo di dividere l’unità delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, e assecondare le spinte particolaristiche dei soli lavoratori interessati a conoscere l’ammontare dell’incentivo per l’esodo volontario. Riteniamo che tutto il sindacato debba anteporre a queste, seppur legittime esigenze, il contrasto ai licenziamenti e alle chiusure delle fabbriche a partire da quelle di Carinaro, None e Milano”, ha precisato Bentivogli.
“Io sono rispettoso delle posizioni sindacali, ma credo che sia un errore non partecipare alla trattativa perché è l’unico modo che abbiamo di cambiare il piano e di trovare un accordo”, ha invece affermato Maurizio Landini, segretario della Fiom. “Da parte nostra – ha ribadito Landini – confermiamo quanto già deciso, cioè lo sciopero unitario e l’incontro al tavolo del governo. Lotta e trattativa in questo momento devono andare assieme per arrivare a un accordo accettabile”.
Sulla vicenda dei licenziamenti annunciati alla Whirlpool, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha riconvocato il Tavolo di trattative per il prossimo 9 giugno e torna a chiedere “una revisione sensibile” del piano industriale.
“La vicenda è complicata, non è la prima che abbiamo seguito, molte le abbiamo chiuse – ha detto il ministro al termine dell’assemblea di Confindustria – Ho riconvocato il tavolo per il 9 di giugno. Sto continuando a chiedere a tutte le parti in causa e in primis all’azienda una revisione sensibile del piano industriale. Duemila e sessanta esuberi su 6.600 è un numero impossibile da gestire. Sono confidente che ci possano essere soluzioni”. “La mia prima preoccupazione – ha concluso – è trovare una soluzione occupazionale stabile in Campania”.