A ottobre il fatturato dell’industria, al netto della stagionalità, registra un incremento del 2% rispetto a settembre, con variazioni positive sia sul mercato interno (+1,4%) che su quello estero (+3,1%). E’ quanto rileva l’Istat.
Nella media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo diminuisce dell’1,6% rispetto ai tre mesi precedenti (-2% per il fatturato interno e -0,9% per quello estero). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 23 di ottobre 2014), il fatturato totale cresce in termini tendenziali dell’1,6%, con incrementi dell’1,3% sul mercato interno e del 2,4% su quello estero.
Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per i beni strumentali (+5,2%), per beni di consumo (+1,1%) e per i beni intermedi (+1%), mentre l’energia registra una flessione (-2,4%). L’indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, dell’1,6%: il contributo più ampio a questa flessione viene dalla componente interna dell’energia. Per il fatturato l’incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+22,0%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-22,8%).
Per gli ordinativi totali, si registra un incremento congiunturale del 4,6% con aumenti del 3,6% degli ordinativi interni e del 6% di quelli esteri. Nel confronto con il mese di ottobre 2014, l’indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 2,2%. L’incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+30,3%), mentre la flessione maggiore si osserva nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-5%).
Battuta d’arresto, invece, per le vendite al dettaglio a ottobre, ma resta positiva l’intonazione su base annuale. Secondo i dati diffusi dall’Istat a ottobre l’indice destagionalizzato del valore delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) diminuisce dello 0,3% rispetto a settembre 2015. Nella media del trimestre agosto-ottobre 2015, il valore delle vendite registra una crescita dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.
L’indice grezzo del valore del totale delle vendite aumenta dell’1,8% rispetto a ottobre 2014 e nei primi dieci mesi del 2015, il valore delle vendite segna un aumento tendenziale dell’1,0%.
Con riferimento allo stesso periodo, il valore delle vendite mostra variazioni positive sia per gli alimentari sia per i non alimentari (rispettivamente, +1,4% e +0,6%).
Il segretario confederale della Cisl, Giuseppe Farina, ha così commentato: “I dati Istat su ordini e fatturato confermano che la ripresa c’è e che le industrie italiane hanno ricominciato a produrre con maggiore continuità, ma nonostante questo dobbiamo prendere atto che l’impatto sulla occupazione ancora non c’è e che, anzi, i trend di crescita che prevede lo stesso Governo non appaiono sufficienti ad invertire la tendenza”. “Il problema che abbiamo oggi- continua Farina- non è più se cresciamo o meno ma di quanto è necessario crescere per ridurre in modo significativo la disoccupazione, soprattutto quella giovanile”. “All’appello per una crescita più robusta- conclude – manca un più forte contributo dell’ economia meridionale e politiche industriali che diano risultati e senso alla positiva politica degli incentivi agli investimenti ed al credito d’imposta per il Sud, contenuti nella Legge di Stabilità”.