A settembre 2019 si registrano segnali positivi per l’export verso i paesi extra Ue in termini sia congiunturali sia tendenziali. E’ il quadro che emerge dai dati dell’Istat.
L’Istituto stima, per l’intescambio commerciale con i paesi extra Ue, un aumento congiunturale sia per le esportazioni (+2,5%) sia per le importazioni (+2%).
Le esportazioni sono in marcato aumento su base annua (+9,4%).
L’incremento è rilevante per i beni di consumo non durevoli (+24,6%) e i beni intermedi (+10,5%). A differenza delle esportazioni, le importazioni registrano una lieve flessione tendenziale (-0,1%) determinata dall’energia (-8,7%).
A settembre 2019 un marcato aumento tendenziale contraddistingue le vendite verso Giappone (+39,5%) e Svizzera (+31,5%). Al contrario, l’export verso paesi Mercosur (-7,9%), paesi OPEC (-5,5%) e Cina (-2,6%) è in forte diminuzione.
Gli acquisti dai paesi Opec (-18%) e Asean (-5,9%) registrano flessioni tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue. In aumento gli acquisti da Giapppone (+15,4%) ,Turchia (+14,9%), India (+13,2%) e Stati Uniti (+10,1%).
L’incremento congiunturale delle esportazioni interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie, risultando più sostenuto per i beni di consumo non durevoli (+3,3%) e i beni strumentali (+2,6%). Dal lato dell’import, l’aumento congiunturale è più intenso per l’energia (+4,2%) e i beni di consumo non durevoli (+4,1%).
Gli acquisti di beni strumentali (-4,1%) sono invece in diminuzione. Nell’ultimo trimestre mobile (luglio-settembre 2019), la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue risulta debolmente positiva (+0,1%). Al netto della crescita dell’energia (+21,9%) si registra una flessione (-0,6%). Nello stesso periodo, le importazioni mostrano un contenuto aumento congiunturale (+0,5%), determinato dai beni strumentali (+4,6%).
“Su base annua – è il commento dell’Istat – il marcato aumento dell’export è solo in parte spiegato dalla differenza nei giorni lavorativi. La crescita dell’export è geograficamente molto concentrata: la crescita delle vendite di merci verso Stati Uniti, Svizzera e Giappone spiega infatti oltre il 90% dell’incremento tendenziale complessivo. Risultano particolarmente dinamiche le esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso gli Stati Uniti cui si associa la positiva performance delle vendite di prodotti in pelle, metalli di base e prodotti in metallo esclusi macchine e impianti e articoli in pelle verso la Svizzera”.
TN