Il 2017 è stato un anno positivo per il commercio mondiale e in questo quadro internazionale, l’Italia registra una crescita sostenuta del valore in euro sia delle merci esportate (+7,4%) sia di quelle importate (+9,0%). È quanto emerge dall’annuario statistico del commercio estero realizzato da Istat e Ice.
Queste dinamiche determinano una riduzione dell’avanzo commerciale (2,2 miliardi in meno rispetto al 2016), che nel 2017 raggiunge i 47,4 miliardi di euro. Al netto dei prodotti energetici, l’attivo commerciale è di 81,0 miliardi di euro, con un ampio incremento sul 2016 (+4,5 miliardi).
Nel 2017, diminuisce lievemente – da 2,95% a 2,92% – la quota di mercato dell’Italia sulle esportazioni mondiali di merci (misurata in dollari). La quota dell’Italia sulle esportazioni mondiali è diminuita in misura più accentuata in alcune aree geografiche, in particolare Africa Settentrionale (da 7,50% a 7,36%) e Asia Centrale (da 1,25% a 1,14%). Sul fronte opposto, incrementi della quota si rilevano principalmente per America Settentrionale (da 1,83% a 1,91%) e America Centro-Meridionale (da 1,56% a 1,63%).
Nel 2017 risultano in crescita sia le esportazioni nazionali di servizi (+8,4%) sia le importazioni (+9,3%). I flussi di investimenti netti diretti all’estero, misurati in euro, sono diminuiti in misura molto marcata (-52,3%) mentre quelli in Italia risultano sostanzialmente stazionari (-0,1%).
Germania e Francia si confermano nel 2017 i principali mercati di sbocco delle vendite di merci, con quote pari, rispettivamente, al 12,5% e al 10,3% delle esportazioni nazionali. Gli Stati Uniti si collocano al terzo posto tra i paesi partner, con una quota del 9,; seguono Spagna e Regno Unito (5,2% per entrambe). Tra i principali paesi, i mercati di sbocco più dinamici nel 2017 (incremento della quota sulle esportazioni nazionali pari o superiore a 0,2 punti percentuali rispetto al 2016) sono Cina, Stati Uniti e Russia.
sempre nel 2017, gli operatori economici hanno effettuato vendite di beni all’estero sono stati 217.431. La loro distribuzione per valore delle vendite conferma la presenza di un’elevata fascia di “microesportatori”: 136.546 operatori presentano un ammontare di fatturato all’esportazione molto limitato (fino a 75 mila euro), con un contributo al valore complessivo delle esportazioni pari allo 0,5%.
D’altra parte, 4.534 operatori appartengono alle classi di fatturato esportato superiori a 15 milioni di euro; questo segmento di imprese realizza il 73,4% delle vendite complessive realizzate dagli operatori sui mercati esteri.