In Italia quasi nove imprese su dieci sono di piccolissima dimensione. E’ quanto emerge dal report Istat “L’imprenditorialità in Italia anni 2012-2014”.
L’86,4% delle imprese con dipendenti sono micro-imprese, ovvero hanno meno di 10 addetti. Le quote più alte di micro-imprese sono nei settori delle Costruzioni e del Commercio (90,3%), la più bassa nell’Industria in senso stretto (71,9%). Quest’ultimo comparto presenta le percentuali più alte sia di piccole (10-49 addetti) e medie (50-249 addetti) imprese (24,1 e 3,5%), sia di quelle più grandi (0,5%).
Anche se la quota di occupazione nelle micro e piccole imprese è relativamente contenuta, la loro esposizione ai fenomeni di natalità/mortalità e il potenziale contributo alla dinamica dell’occupazione rende questo segmento di imprese rilevante in termini di policy e richiede, pertanto, un’adeguata strumentazione statistica di misurazione e monitoraggio. Nel 2013 la quota di addetti delle micro-imprese attive con dipendenti è del 20,5% (Figura 1), più bassa nell’Industria in senso stretto (9,7%), più alta nelle Costruzioni (44,6%). Viceversa è il comparto degli Altri servizi a detenere la quota maggiore di addetti delle imprese più grandi (44,2%), mentre per le Costruzioni il numero di addetti delle imprese con 250 addetti e oltre è solo dell’8,1%.
Dal report emerge inoltre che sono uomini, in sette casi su dieci, gli imprenditori a capo di nuove aziende. Il 71,2% degli imprenditori delle nuove imprese con dipendenti è un uomo (71,2%). Questo valore “è influenzato soprattutto dal settore economico piuttosto che dal territorio”, ha osservato l’Istat.
L’imprenditorialità femminile delle imprese nuove nate si concentra maggiormente nel settore del Commercio (32,9% contro il 67,1% dell’imprenditorialità maschile) e nel settore degli Altri servizi (31,7% contro il 68,3%). Viceversa la quota più bassa di imprenditrici si osserva nel settore delle Costruzioni (15,4%).
Il 56,7% degli imprenditori delle imprese nuove nate ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni. Gli imprenditori più giovani (meno di 30 anni) sono relativamente più numerosi nel settore delle Costruzioni (14,5%), mentre quelli con 50 anni e oltre lo sono nell’Industria in senso stretto. È in questo comparto che si registra la quota più alta di imprenditori nati in Paesi extra Ue (16,4%), mentre nel settore degli Altri servizi è presente la quota più alta di imprenditori italiani (89,6%). Non emergono differenze significative tra le quattro ripartizioni geografiche, relativamente al genere dell’imprenditore delle imprese nuove nate. L’imprenditorialità femminile, infatti, varia da un minimo del 27,9% nel Nord-ovest a un massimo di 29,9% nel Centro.
Nel Sud e Isole gli imprenditori sono più giovani: la quota di imprenditori con meno di 30 anni raggiunge il 17,7% contro l’11,2% di quella registrata nel Nord-est. Nel Sud e Isole le quote di imprenditori provenienti da Paesi esteri Ue (1,9%) e extra Ue (4,4%) sono molto più basse rispetto ai valori medi nazionali rispettivamente del 2,7% e del 10,4%.