Crescita e sviluppo non ripartiranno se la politica non rimetterà al centro della sua azione il lavoro e la creazione di nuova occupazione. E’ questa la convinzione della Cgil, che, alla conferenza programmatica che si svolgerà al Palalottomatica a Roma oggi e domani, presenterà alle forze politiche che si candidano alla guida del Paese il suo piano di contrasto alla crisi e alla spirale recessiva.
“Parlare del lavoro per noi è parlare del pane. Un lavoro non può essere precario, sempre incerto, povero. E’ diritti e doveri, soprattutto dignità”, ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso, aprendo la conferenza di programma della confederazione. “La precarietà va combattuta” – ha aggiunto – perché “il lavoro è l’unica vera condizione per creare ricchezza, in ogni paese e nel mondo”. “L’assenza di lavoro – ha continuato – produce un vuoto, corrode e cancella la dignità”.
“L’assenza di lavoro, la disoccupazione, la rinuncia a cercare lavoro perché non c’è condannano un paese al degrado e al declino”.
”Il lavoro – ha spiegato – è la condizione per uscire dalla crisi. Creare e difendere lavoro è l’unica premessa credibile di una proposta per uscire dalla crisi”.
Il ‘Piano del lavoro’ presentato dalla Cgil punta a reperire risorse per 50-60 miliardi di euro in tre anni per fermare il declino, far crescere l’occupazione e la domanda interna, stimolare gli investimenti e far volare il Pil del 3,1% nel triennio 2013-2015 (+2,2% già quest’anno, +0,8% nel 2014 e +0,1% nel 2015).
Secondo la confederazione di corso d’Italia le risorse possono essere recuperate attraverso una riforma organica del sistema fiscale fondata su un recupero strutturale del reddito evaso; un allargamento delle basi imponibili; una maggiore progressività dell’imposizione tributaria che nel suo complesso può generare maggiori entrate per un ammontare di almeno 40 miliardi di euro annui. E poi con la riduzione dei costi della politica e degli sprechi e la redistribuzione della spesa pubblica, che possono produrre almeno 20 miliardi di euro di risparmi strutturali.
La Cgil pensa anche al riordino di agevolazioni e trasferimenti alle imprese, per recuperare almeno 10 miliardi; utilizzo di una parte delle risorse delle fondazioni bancarie; utilizzo programmato dei fondi europei; scorporo degli investimenti dai criteri di applicazione del patto di stabilità e crescita; utilizzo dei fondi pensione attraverso progetti per favorire la canalizzazione dei flussi di risparmio verso il finanziamento degli investimenti di lungo periodo, garantendone i rendimenti previdenziali.
La Cassa depositi e prestiti, sull’esempio della Caisse des Dépots francese, deve inoltre consolidare la missione di utilizzare le sue emissioni obbligazionarie di lungo e lunghissimo termine per attirare i capitali, oltre l’orizzonte temporale degli operatori tradizionali, su progetti di sviluppo e infrastrutturali per investimenti strategici e di lungo periodo sia per le pubbliche amministrazioni che per le società industriali, diventando così uno dei soggetti essenziali per la innovazione e la riorganizzazione del sistema paese.
Per realizzare il piano del lavoro servono, secondo la Cgil, risorse da dedicare principalmente a progetti operativi (4-10 miliardi di euro); programmi del piano straordinario di creazione diretta di lavoro (15-20 miliardi di euro); sostegno all’occupazione, riforma mercato del lavoro e ammortizzatori sociali (5-10 miliardi di euro); piano per un nuovo welfare (10-15 miliardi di euro); e restituzione fiscale (15-20 miliardi di euro).
In termini cumulati il piano di corso d’Italia stima una nuova crescita del Pil pari a +3,1 punti percentuali, +2,9 punti di nuova occupazione, sulla base di nuovi investimenti (+10,3%), un aumento del reddito disponibile (+3,4%) e dei consumi delle famiglie (+2,2%) assieme a un ulteriore incremento delle esportazioni (+1,8%), riducendo il tasso di disoccupazione nel 2015 al livello pre-crisi (7%).
Al Palalottomatica sono previsti oltre cento invitati e più di mille partecipanti alla conferenza programmatica, che sarà aperta dalla relazione del segretario generale Susanna Camusso. E’ previsto un video messaggio del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. Sul palco si avvicenderanno il segretario del Pd e candidato premier del centrosinistra, Pierluigi Bersani, il leader di Sel, Nichi Vendola, e quello del Centro Democratico, Bruno Tabacci. Previste anche le partecipazioni dell’ex presidente del consiglio, Giuliano Amato, e del ministro uscente della Coesione territoriale, Fabrizio Barca. Assenti, invece, Raffaele Bonanni (Cisl) e Luigi Angeletti (Uil).