“La contraddizione che vedo è che non riesco a capire come si potranno produrre cambiamenti reali mantenendo lo stesso Parlamento e la stessa maggioranza che ha governato finora”. Lo ha affermato il segretario della Fiom, Maurizio Landini, parlando dell’incarico di formare il nuovo Governo affidato a Matteo Renzi. “Vedo il rischio, ha aggiunto parlando a La telefonata di Belpietro, che la volontà di produrre cambiamenti di Renzi possa scontrarsi con chi non ha la volontà di cambiare la situazione”. Bisogna introdurre la patrimoniale se si vuole dare un effettivo elemento di cambiamento nel Paese afferma Landini. “Bisogna andare a prendere i soldi dove sono se si vuole davvero dare un elemento di cambiamento bisogna anche dire che chi in questi anni ha pagato meno, e al limite ha avuto dei vantaggi per il tipo di situazione che si è determinata, adesso è il momento di chiederli se davvero vogliono fare qualcosa per il paese che se ne facciano carico”. Poi pronunciandosi sul testo di rappresentanza firmato lo scorso gennaio dai tre sindacati confederali e Confindustria, ne critica la scelta autoritaria: “C’è una crisi di democrazia nella Cgil, la rottura c’è già e se si vuole evitare la rottura bisogna introdurre le democrazia. L’accordo è staro firmato dal segretario generale della Cgil senza discutere con nessuno e tutto il gruppo dirigente, non solo la Fiom, si è trovato di fronte un accordo firmato senza poterne discutere prima, continua Landini,la Fiom, e anche altri, stanno chiedendo una cosa democratica, ossia che quel testo, almeno per quanto riguardala Cgil, sia sottoposto al voto dei lavoratori interessati, cioè di quelli che lavorano nelle aziende di Confindustria, per dire se è accettabile o no l’accordo”. “Per ora, ha aggiunto, è stato detto che è sufficiente che voti il direttivo. E’ convocata una nuova riunione il 26 febbraio per discutere del tema, perchè dalle fabbriche, dai luoghi lavoro questa richiesta di democrazia viene avanzata”.