“Il governo sta facendo scelte sbagliate sulle politiche per il lavoro e per il fisco. Prosegue senza un disegno, con interventi non strutturali. Ci fa arretrare sul Pnrr. Ha fatto un DeF sbagliato che taglia sulla spesa pubblica. E procede solo a colpi di propaganda”. È un fuoco di fila quello del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che in un’intervista rilasciata a La Repubblica passa al vaglio i temi più scottanti che stanno animando il dibattito dell’attuale scenario politico ed economico e che saranno al centro delle tre manifestazioni interregionali a Bologna (6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio) indette insime a Cisl e Uil.
E lo fa a partire dal proclama sulla detassazione delle famiglie con due o più figli a carico lanciato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giogetti, e ripreso dal sottosegretario al ministero delle Imprese, Massimo Bitonci: in un Paese dove “la denatalità di oggi è frutto di politiche sbagliate degli ultimi 15-20 anni”, sottolinea Landini, “raccontare che si può invertire un processo così profondo con qualche incentivo fiscale significa prendere in giro le persone. Ci sono meno figli perché siamo il Paese con l’occupazione femminile più bassa e con meno asili, scuole e servizi. Le detrazioni non vanno agli incapienti e solo in minima parte ai rediti bassi. Il rischio è di sostenere solo quelli alti”.
Nel corso dell’intervista, poi, un doveroso passaggio è dedicato alle imminenti celebrazioni 25 aprile e alle parole pronunciate dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, il quale sostiene che nella Costituzione non sia presente la parola antifascismo: “Un’offesa per tutti gli antifascisti. Siamo tornati liberi grazie a chi ha donato la vita per ridare a tutti democrazia e libertà”, sottolinea Landini aggiungendo che dalla costituzione antifascista è stato scelto il “suo articolo uno come tema del Primo maggio: l’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro”.
Proprio in occasione del Primo maggio, poi, è stato convocato un Cdm per varare il decreto Lavoro, incontro al quale i sindacati non sono stati tuttavia convocati. “Il Governo dovrebbe pensare ai lavoratori tutti i giorni, non solo il primo maggio. Questo non è il momento di fare propaganda”. Ma nonostante questa assenza che fa rumore, il leader della Cgil parla di lavoratori, giovani e precari pronti alla mobilitazione per rivendicare i propri diritti, tra i quali aumento dei salari, taglio di 5 punti del cuneo fiscale, fiscal drag, adeguamento delle detrazioni all’inflazione, superamento della precarietà. E ancora: risanamento delle diseguaglianze con un’adeguata riforma fiscale e una vera riforma delle pensioni.
In merito all’ulteriore limatura del cuneo fiscale annunciata nei giorni scorsi, Landini sembra piuttosto scettico: “La riduzione scade a fine anno: e dopo? Non abbiamo bisogno di una una tantum. Il Def è sbagliato perché taglia la spesa sociale e non rilancia gli investimenti”.
Infine il Pnrr: “Siamo preoccupati per i ritardi e la confusione. È un’occasione storica, quella di spendere 200miliardi per modernizzare l’Italia. Qui è in discussione il nostro futuro industriale”.
e.m.