Con 262 voti a favore, i lavoratori della Franco Tosi hanno approvato l’accordo raggiunto lunedì 18 maggio. Dei 304 partecipanti alle votazioni, sui 345 dipendenti totali, hanno votato sì 262 (87,6%), no 37 (13,4%), ci sono stati 2 astenuti, 3 schede nulle.
Rispetto al referendum del 27 aprile scorso, nel quale i lavoratori, su sollecitazione della Fiom Cgil, avevano bocciato l’accordo (firmato separatamente da Fim e Uilm), quindi, questa volta la partecipazione alle votazioni è stata molto più cospicua.
E proprio in riferimento a questo dato, il comunicato stampa di Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia, recita: “Il numero più elevato dei lavoratori che hanno espresso liberamente e massicciamente il loro gradimento rispetto all’intesa raggiunta, conferma la sostanziale diversità di questa ipotesi di accordo rispetto a quella firmata separatamente, ed è evidente non solo che i lavoratori hanno respinto un’ipotesi separata, ma hanno apprezzato i notevoli punti di miglioramento del testo, nonostante oggi c’è chi ha voglia di fare apparire gli accordi simili tra loro”.
Ermanno Cova, segretario regionale Fim Cisl Lombardia, infatti, afferma chiaramente: “L’accordo è identico al precedente che la Fiom non aveva firmato”, smentendo in toto le affermazioni del collega.
“Bisogna sottolineare con forza –prosegue poi Rota- che se oggi c’è un accordo, lo si deve ai lavoratori che hanno bocciato il referendum precedente. Se non si fosse bocciato l’accordo, tanto per intenderci – afferma ancora Rota – non ci sarebbero un piano industriale di cinque anni e le assunzioni a tempo indeterminato, non ci sarebbero la garanzia per i pensionabili, non ci sarebbe il diritto alla mensa, non ci sarebbe l’impossibilità da parte dell’azienda di licenziare nei cinque anni”.
“Per noi – conclude Rota – tutto questo rappresenta un punto di partenza importante. Pretenderemo che la nuova proprietà inizi a portare da subito lavoro e investimenti per rilanciare la Franco Tosi”.
Secondo Ermanno Cova, invece, “Il mancato raggiungimento di un accordo avrebbe comportato, inevitabilmente, conseguenze disastrose, senza alcuna possibilità di recupero occupazionale perché tutti gli ordini sarebbero stati azzerati”. “Ma –aggiunge- quel che conta oggi è che abbiamo evitato il fallimento, tutti i lavoratori sono salvi: ora voltiamo pagina”.
“Ora ci attendiamo un definitivo rilancio delle attività – prosegue Cova -. Presezzi può garantire una rinascita importante per salvaguardare il patrimonio industriale che la Franco Tosi rappresenta, per il territorio, per gli attuali occupati e, ci auguriamo per i nuovi posti di lavoro che potranno germogliare in un futuro auspicabilmente non lontano”.
La Fim Lombardia ricorda inoltre che l’azienda ha ordini per 70 milioni di euro, altri 30 milioni di euro sono in fase di acquisizione. “Se il mercato, i nuovi investimenti, le capacità di lavoro vecchie e nuove, le professionalità, il know-how, il nuovo imprenditore giocheranno a somma positiva – conclude Cova – la storia della Franco Tosi diventerà futuro”.