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Lavoro, Cisl: i dati dell’Istat si riferiscono a prima dello sblocco dei licenziamenti

redazione
Luglio30/ 2021

“I dati diffusi oggi dall`istat confermano che prosegue la crescita dell’occupazione iniziata a febbraio 2021, portando l`aumento di occupati nel corso degli ultimi 5 mesi ad oltre 400 mila. Tuttavia questo dato positivo non coinvolge i lavoratori autonomi, particolarmente in sofferenza. Inoltre rispetto a febbraio 2020, ultimo mese prima dell`inizio dell`emergenza sanitaria, sono ancora oltre 470 mila i posti di lavoro persi”. È quanto dichiara la Cisl in una nota.

“Va soprattutto tenuto presente che i dati si riferiscono al mese di giugno, quando ancora era vigente il blocco dei licenziamenti per il settore industria – aggiunge il sindacato -.

Dopo appena un mese dallo sblocco della possibilità di licenziare diversi aziende medio-grandi hanno avviato le procedure di licenziamento collettivo, alcune con motivazioni e modalità particolarmente discutibili. Al di là dei singoli casi, la crisi di alcuni comparti, a partire dall`automotive, viene da lontano ed è stata amplificata dagli effetti del covid. Invece ancora non abbiamo dati sui licenziamenti individuali , che non vanno sui giornali. Infine, per il 31 ottobre è previsto lo sblocco dei licenziamenti per il resto del mondo del lavoro. Alla luce di tali riflessioni, nonostante i dati siano al momento parzialmente confortanti, quelli dei prossimi mesi potrebbero non esserlo altrettanto”.

“Nell`attesa che partano i primi investimenti legati al Pnrr, a chi ha perso il lavoro, a chi lo perderà, a chi è in cassa integrazione e teme di perderlo, vanno offerte misure di politica attiva e di rafforzamento delle competenze per cogliere le opportunità che pure si vanno aprendo in questa situazione difficile – conclude -. E per le aziende in difficoltà di ogni dimensione deve esserci la possibilità di ottenere un ammortizzatore sociale per i propri dipendenti, in attesa di ripartire. Nei prossimi giorni attendiamo la ripresa del tavolo sulla riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, che vanno accelerate per non essere impreparati a fronteggiare settimane e mesi che saranno ancora difficili per molte aziende, molti lavoratori, molte famiglie”.

TN

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