LO SPORT COME STRATEGIA DI PREVENZIONE E CONTRASTO ALLA VIOLENZA GIOVANILE
23 maggio 2022 – 15,00 – 18,00 – CNEL
La radicalizzazione giovanile legata a fattori religiosi, politici, sociali, rappresenta in Italia e in tutta l’Unione Europea una sfida sempre più complessa, rispetto alla quale occorre dotarsi di conoscenze e competenze nuove. Negli ultimi anni la radicalizzazione giovanile e l’uso della violenza a essa associato sono diventati una preoccupazione crescente in Europa a causa del notevole aumento dei fenomeni di hate speech, della violenza di stampo xenofobo, nonché dell’incremento dell’estremismo religioso. Si registra, in tempi più recenti, un importante incremento della radicalizzazione che prende forma nei social network, che danno accesso a un bacino di nuove potenziali reclute estremamente più ampio e trasversale di quello faccia a faccia.
Si tratta di temi che hanno assunto un rilievo significativo all’interno di un sempre più nutrito corpus di letteratura accademica, ma anche nei discorsi politici, giuridici e mediatici nelle società democratiche, volti a comprendere le cause di tale fenomeno per formulare politiche di prevenzione efficaci.
Tale quadro desta ulteriori e più profonde preoccupazioni all’indomani del lunghissimo periodo di emergenza sanitaria, laddove l’incremento di forme di disagio, sofferenza e devianza che hanno colpito in maniera drammatica proprio i più giovani è andato di pari passo con il maggiore utilizzo del web e delle app di messaggistica, esponendoli alla propaganda estremista on-line e favorendo l’attivazione di processi di radicalizzazione da parte dei soggetti più vulnerabili, che sono riusciti così a trovare conforto nella propaganda ideologica radicale.
Si tratta di tematiche su cui gli operatori dello sport hanno sviluppato acute riflessioni, in particolare per quanto concerne la relazione educativa che si instaura tra gli allenatori e i giovani. Le realtà sportive si trovano infatti in una posizione strategica nella lotta e nella prevenzione di tale fenomeno: lo sport rappresenta un’area prioritaria di socializzazione informale per una vasta maggioranza di giovani in tutta Europa e dunque, come molti documenti comunitari riconoscono, un contesto ideale per mettere a punto un’adeguata strategia di intervento preventivo, incentrata sulla promozione di una cultura del rispetto dell’avversario, del fair-play, della convivenza, della pace. L’ambito sportivo può essere inoltre un “osservatorio” prezioso che permette di individuare i giovani a rischio o con tendenze radicalizzate attraverso il monitoraggio di comportamenti (fisicamente o verbalmente) violenti. Al contempo, in assenza di un’adeguata consapevolezza del proprio ruolo educativo, gli operatori sportivi rischiano di veicolare essi stessi atteggiamenti e comportamenti violenti che possono sfociare nella radicalizzazione attraverso l’insegnamento della disciplina sportiva.
Programma
15,00 – Saluti di benvenuto, Tiziano Treu – Presidente CNEL
15.10 – Il progetto Safe Zone: sfide, evidenze e raccomandazioni conclusive Raffaele Bracalenti – Presidente IPRS
I SESSIONE:
BUONE PRASSI PER IL CONTRASTO DEL DISAGIO E DELLA VIOLENZA TRA I GIOVANI
Moderatore: Cristina De Luca – consulente IPRS
DIMENSIONE EDUCATIVA COME PREVENZIONE DEL DISAGIO E DELLA VIOLENZA TRA I GIOVANI
Mauro Battuello – Relazioni esterne e Progetti Speciali, Piazza dei Mestieri
LO SPORT COME STRUMENTO DI CONTRASTO ALLA VIOLENZA GIOVANILE
Alice Bruni – Direttrice Ufficio Progetti, GEA Coop. Sociale
IL BODY-SHAMING E LO SPORT: DINAMICHE E POTENZIALITÀ PREVENTIVE
Caterina Lombardo – Professore Ordinario di Psicologia Clinica, Dip. di Psicologia, Università La Sapienza
16.00 SESSIONE II:
L’APPROCCIO MULTI-AGENCY PER LA PREVENZIONE DEL DISAGIO E DELLA VIOLENZA NEI GIOVANI
Moderatore:
Raffaele Bracalenti – Presidente IPRS
Vittorio Bosio – Presidente nazionale del CSI – Centro Sportivo Italiano
Valeria Gherardini – Responsabile Nazionale della Progettazione e della Attività Internazionale AICS – Associazione Italiana Cultura Sport
Isabella Mastropasqua – Dirigente Ufficio II – Direzione Generale PRAM, Ministero della Giustizia
Referente Polizia di Stato (da confermare)
Silvana Mordeglia – Presidente Della Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali
17.30 – Dibattito plenario
17.45 – Conclusioni
Vincenzo Caretti – Professore ordinario di Psicologia Dinamica, dip. di Scienze Umane della Libera Università degli Studi Maria SS. Assunta – LUMSA.