I sindacati territoriali Cgil Cisl e Uil Napoli proclamano lo sciopero generale di quattro ore dell’Industria e del Terziario giovedì 5 novembre con una manifestazione a piazza Dante contro la chiusura dello stabilimento Whirlpool e per lo sviluppo dell’area metropolitana. La mobilitazione, che vedrà esclusi i servizi essenziali della ex legge 146, è stata proclamata dai sindacati al termine dell’attivo unitario convocato dalle tre confederazioni. “L’epidemia Covid-19 – hanno affermato i segretari generali Cgil Cisl Uil di Napoli – ha ulteriormente aggravato le condizioni di lavoratori, pensionati e studenti, evidenziando le carenze dei sistemi di protezione sociale. La crisi ha, inoltre, aumentato le diseguaglianze sociali, economiche e territoriali, aggravando le tensioni sociali; rispetto ad esse il mondo del lavoro rifiuta ogni tentativo di strumentalizzazione e condanna ogni violenza, non rinunciando a manifestare, ma sempre nel rispetto delle leggi e delle regole”.
“Nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza – hanno ribadito – vanno inseriti un piano di bonifica e recupero urbano per Napoli Est; una ridefinizione del perimetro Zes in senso funzionale ad un’effettiva efficacia e un finanziamento adeguato; vanno ridefiniti i modelli organizzativi e gli ambiti di intervento dei servizi pubblici locali, a partire dal loro potenziamento e dalle necessarie integrazioni su scala metropolitana di Tpl e dell’igiene ambientale e dei servizi idrici; occorre definire un piano regolatore delle reti digitali che garantisca l’accesso democratico di tutti i cittadini alla banda larga e affermare la proprietà pubblica dei dati”.
“La città – secondo Schiavella, Tipaldi e Sgambati – ha bisogno di un progetto unificante che tenga insieme i tanti interventi in atto e quelli necessari ma fermi: Bagnoli, Napoli Est, il Centro Storico, gli interventi urbani delle periferie, il futuro dell’area flegrea e di quella vesuviana. Per questo a tutte le Istituzioni chiediamo di superare la politica dell’annuncio e le polemiche strumentali, riconoscendo, al contrario di quanto fatto finora, la centralità di Napoli nella gestione delle risorse a partire dalla sanità, potenziando gli organici della sanità pubblica, la medicina territoriale, i servizi digitali e il trasporto pubblico locale”.
E.G.