“Con lo ‘scivolo’ verso la pensione dei militari cresce l’iniquità del sistema previdenziale e crescono le diseguaglianze”. È quanto affermano in una nota il segretario nazionale Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte, e il segretario confederale Cgil, Vera Lamonica, aggiungendo: “Abbiamo più volte e in più sedi espresso un giudizio molto critico sulla legge ‘Di Paola’ di revisione dello strumento militare, soprattutto perché abbiamo considerato tale legge non in grado di produrre alcuna vera riorganizzazione per mettere in efficienza il ‘servizio difesa’, eliminare sprechi e spese improduttive e rimuovere privilegi. Gli schemi di decreto che dovrebbero attuare la legge confermano e rafforzano il nostro giudizio negativo”. In questo senso, proseguono i due dirigenti sindacali, “l’istituto dell’esenzione del personale militare dal servizio nel decennio antecedente il limite di età per la pensione, il cosiddetto ‘scivolo’, stabilisce per legge trattamenti che determinano un aumento del livello, già grave, di disuguaglianza e ingiustizia nella determinazione del diritto alla pensione, messo in discussione dai ripetuti interventi sul sistema previdenziale, ultimo quello della ‘riforma’ Fornero”. La Fp e la Cgil chiedono che si ripristino i criteri di equità di trattamento di militari e civili coinvolti nei processi di riorganizzazione, riduzione del personale e riallocazione delle risorse. I sindacalisti chiedono che si rimuovano, invece che aumentarle, le “diseguaglianze (a partire dall’accesso alla pensione), cancellando insopportabili privilegi e riconoscendo imprescindibili diritti”.
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