Pellecchia, la partita tra il governo e i Benetton, sulla revoca delle concessioni a Autostrade, sembra giungere a una conclusione. Cosa ne pensa della vicenda?
Abbiamo sempre denunciato il clima di forte incertezza su questa vicenda, che si trascina da due anni, e come questo non fosse una cosa positiva.
Dunque l’incertezza vi preoccupa maggiormente. Perché?
Perché si rischia di aggravare elementi di criticità presenti e non si permette ai lavoratori di operare con tranquillità e nelle migliori condizioni. È il governo che deve decidere quindi decida e dia risposte certe a più di 7mila tra lavoratori e lavoratrici. Inoltre una politica degli annunci non fa bene per le società che sono quotate in borsa.
Quando c’è stato l’ultimo confronto con Autostrade?
L’ultimo confronto con Autostrade c’è stato qualche mese fa. In quell’occasione ci era stato presentato un piano con investimenti nella manutenzione, nella sicurezza e nelle nuove tecnologie. Un piano che, con queste premesse, abbiamo accolto positivamente, ma del quale poi non abbiamo avuto più notizia.
Teme che una revoca delle concessioni possa avere delle ripercussioni sull’occupazione?
È difficile fare una previsione certa, ma, nel caso specifico, non dovrebbero e non devono esserci dei rischi per i lavoratori.
Per quale motivo?
Qui non stiamo parlando di una nuova gara che, come molto spesso accade, viene fatta al ribasso comportando, purtroppo, quasi sempre una riduzione del perimetro occupazionale. Nel caso della revoca, subentrerà un altro soggetto che dovrà mantenere le condizioni, occupazionali, normative e retributive.
Secondo lei perché c’è stata questa accelerazione da parte di Conte nella revoca?
C’è stato un incontro qualche giorno fa, tra governo e Autostrade, dal confronto è emerso che l’offerta di Aspi non è stata ritenuta sufficiente. Penso che sia questo il motivo alla base dell’accelerazione del premier Conte. Anche per noi è difficile avere informazioni dirette dall’interno, e molte cose le abbiamo apprese dai giornali.
Anas è indicata come una dei possibili soggetti che potrebbero subentrare. Cosa ne pensa?
Anas, per il compito che al momento svolge, ha un organico sottodimensionato. Se quindi le verrà affidata anche la gestione della rete autostradale dovrà, necessariamente, assorbire tutti i dipendenti, per far fronte a questo nuovo compito.
Tommaso Nutarelli