La Cgil sta lavorando per mettere a punto un piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile. Una proposta che sarà presentata, dopo la pausa estiva, in un apposito convegno che si terrà a Roma il 13 settembre.
Una ripresa vera dell’attività economica del nostro paese ancora non c’è, ragionano a Corso d’Italia, e ciò lo si vede specie per ciò che riguarda l’occupazione. “Abbiamo ancora un milione e mezzo di disoccupati in più rispetto all’inizio della crisi – spiega al Diario del lavoro Danilo Barbi, responsabile per le politiche di sviluppo nella segreteria nazionale Cgil -, mentre la disoccupazione tra i giovani è scesa solo di poco rispetto alla soglia del 40%, su cui si era attestata nel momento peggiore della crisi. E ciò nonostante che i giovani presenti nel nostro paese non siano mai stati così pochi, se considerati in termini percentuali sul totale della popolazione.”
“Il fatto – prosegue Barbi – è che la ripresa può derivare solo da una politica economica concepita ad hoc. Questo fattore è mancato, nell’iniziativa del Governo. D’altra parte, l’esperienza ci dice che non è la regolazione del mercato del lavoro quel che può risolvere problemi occupazionali di grandi proporzioni. E’ così accaduto che i risultati aggiuntivi sull’occupazione, che pure sono stati conseguiti grazie alle misure di decontribuzione varate dal governo in appoggio al Jobs Act, da un lato siano modesti, mentre dall’altro sono costati molto in termini finanziari. Bisogna dunque cambiare approccio. Quel che serve è un’iniziativa shock di tipo economico, volta a combattere la disoccupazione nei segmenti deboli del mercato del lavoro, cioè fra i giovani e fra le donne.”
Appuntamento dunque a metà settembre, per il convegno che sarà intitolato, appunto, “Un piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile”. I lavori del convegno, cui parteciperanno noti economisti, e che saranno conclusi dal segretario generale, Susanna Camusso, saranno presieduti da Gaetano Sateriale, coordinatore del Piano del Lavoro, l’iniziativa lanciata dalla Cgil a fine gennaio 2013. Un Piano che non ha trovato grande ascolto né nelle politiche economiche disegnate dal governo Letta, né in quelle perseguite dal successivo governo Renzi. E che, per tradurre in risultati tangibili le sue aspirazioni sviluppiste, ha dovuto imboccare la via della contrattazione territoriale. Adesso, il convegno di settembre costituirà anche il tentativo di rilanciare, a livello nazionale, gli obiettivi generali del Piano del lavoro.
@Fernando_Liuzzi