Nel quarto trimestre del 2019 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,1% nei confronti del quarto trimestre del 2018. La variazione acquisita per il 2020 è pari a -0,2%. Lo ha reso noto l’Istat che ha diffuso i conti economici trimestrali.
Nei dati diffusi il 31 gennaio 2020 si era registrata la stessa diminuzione dello 0,3% del Pil, mentre la crescita tendenziale era risultata nulla.
Il quarto trimestre del 2019 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al quarto trimestre del 2018.
“La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la riduzione dello 0,3% del Pil nel quarto trimestre anticipata a fine gennaio. Per contro, in termini tendenziali si registra una crescita dello 0,1%, in rallentamento rispetto ai periodi precedenti”, è il commento dell’Istat.
La diminuzione del Pil “è stata determinata dalla domanda interna, in particolare dalla variazione delle scorte. La domanda estera netta ha fornito un ampio contributo positivo (+0,6 punti percentuali) derivante da una lieve crescita delle esportazioni a fronte di una marcata riduzione delle importazioni. La contrazione dell’attività economica si è accompagnata ad una riduzione congiunturale dell’input di lavoro sia in termini di ULA sia di ore lavorate”.
E.G.