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Primo Maggio, Bombardieri: è una giornata di mobilitazione, non di festa

redazione
Aprile27/ 2023

“Si avvicina il primo maggio, ma per noi purtroppo non è una giornata di festa”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, in un convegno a Zugliano, in Friuli, con i delegati Cgil, Cisl e Uil del Friuli Venezia Giulia.
“C’è ancora tanta gente che soffre – prosegue il leader della Uil -, ci sono tanti lavoratori in difficoltà per le crisi aziendali, tanti giovani che non riescono a trovare lavoro, tanti lavoratori precari e mal retribuiti. Anche il primo maggio, dunque, sarà una giornata di mobilitazione per chiedere al Governo interventi concreti”.

La premier Giorgia Meloni ha convocato i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri e Paolo Capone, per domenica 30 aprile, alle 19, nella sala verde di Palazzo Chigi, proprio il giorno prima che il Dl lavoro approdi in consiglio dei ministri, il primo maggio. “Vedremo cosa ci sarà – aggiunge Bombardieri – ma per il momento siamo preoccupati per le decisioni che stanno emergendo. Il rischio è che, con quel provvedimento, aumenti la precarietà perché potranno essere utilizzati contratti a tempo determinato per la durata di tre anni. Inoltre, crescono i profitti e le diseguaglianze. Al contrario, diminuisce il potere d’acquisto dei salari con un’inflazione che si è mangiato il 10% delle buste paga. Nel corso di un anno i lavoratori hanno già perso una mensilità del proprio salario. Il previsto taglio del cuneo fiscale, con i suoi 15 euro lordi al mese, è del tutto insufficiente per recuperare quella perdita”.

Il numero uno della Uil ha inoltre ricordato “nulla si è mosso né in materia di salute e sicurezza né di pensioni e neanche di fisco. Ecco perché abbiamo indetto questa grande mobilitazione. Siamo convinti che sia possibile costruire una società migliore e l’impegno unitario del sindacato punta a convincere il Governo della necessità di cambiare direzione di marcia”.

Bombardieri ha toccato anche i temi dei rinnovi contrattuali, attesi da ben 7 milioni di lavoratori, delle basse retribuzioni che continuano a caratterizzare settori come il turismo, dove le aziende denunciano carenza di manodopera. “Bisogna rinnovare i contratti – ha detto ancora Bombardieri – e applicarli a tutti. Ma servono anche migliori percorsi di formazione per convincere i tanti, troppi ragazzi che restano ai margini del mercato del lavoro: noi in Italia abbiamo il più alto numero di Neet, cioè giovani che sono fuori sia dalla formazione che dal lavoro. Se sapremo lavorare su questo i posti si troveranno”.

e.m.

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