“Se dovessi guardare alle reazioni siamo un governo che non guarda in faccia a nessuno: bene così, non siamo il governo di sindacalisti e confindustrialisti, siamo il governo di persone normali che cercano di fare di tutto perchè l’Italia si rimetta in moto”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Rtl 102.5, a proposito dei commenti di ieri sui dati Istat di Susanna Camusso e Giorgio Squinzi.
“Prendiamo le critiche di sindacati e Confindustria – aggiunge – come uno strumento per fare meglio, anche perchè agli italiani delle polemiche tra politico e sindacalista non frega niente”.
Soddisfatto sui dati Istat di ieri su Pil e lavoro: “Finalmente qualche buona notizia arriva anche perchè se fai le riforme i risultati arrivano. La Germania – ha aggiunto – è un grande Paese, ma la riforma del lavoro, il suo Jobs Act, l’ha fatta in tre anni tra il 2003 e il 2005 e i risultati li hanno ricevuti in questi dieci anni. Se lo avessimo fatto noi dieci anni fa… Ma questo appartiene ai rimpianti, noi lo abbiamo fatto adesso e vediamo i risultati. L’Italia è ripartita – ha concluso – certo c’è ancora molto da fare, guai a chi si ferma adesso, correre, correre, correre”.
Inoltre, a proposito degli ‘inviti’ dell’Ue a tagliare le tasse del lavoro prima che quelle sulla casa, per il presidente del Consiglio dal prossimo anno non ci saranno più l’Imu e la Tasi. “Il 16 dicembre è il funerale della tassa sulla prima casa: questo lo decidiamo noi, non Bruxelles. Le tasse che tagliamo le decidiamo noi”.
“Ci siamo fatti il mazzo a trovare le coperture ora si immagina se dobbiamo discuterne con qualcuno con Bruxelles – ha aggiunto -. Quando c’è da parlare di immigrazione sono tutti in ferie, quando si parla di tasse si svegliano tutti? Questo modo di procedere con le dichiarazioni affidate a una fonte di Bruxelles, mettessero nome e cognome…. Un’Europa che si gira davanti ai barconi pensa di spiegarci cosa fare con le tasse? Spero che sia stato il caldo”.