Si delinea possibilità di indire una giornata di sciopero e una manifestazione pubblica contro i provvedimenti adottati dal governo che mettono in discussione l’esistenza del Servizio Pubblico Radiotelevisivo.
Le assemblee organizzate da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom, Ugl, Snater, Libersind e dal sindacato dei giornalisti Usigrai, svoltesi il 12 maggio in diverse città italiane, hanno infatti confermato l’unanime contrarietà di sindacati e lavoratori a riguardo.
“In assenza di una discussione reale su come rilanciare e valorizzare il ruolo della Rai, quale concessionaria del servizio pubblico e più grande azienda culturale del paese” spiegano lavoratori e sindacati “il taglio di 150 milioni di euro avrà un effetto ‘punitivo’, perché anziché ragionare su quali sprechi ridurre, sceglie di colpire al cuore l’azienda”.
Il segretario generale della Slc Cgil, Massimo Cestaro, inoltre, definisce la vendita di Raiway “un colpo mortale” per il servizio pubblico, riferendosi alle dichiarazioni espresse dal premier Renzi durante l’intervista di martedì sera a Ballarò.