Slc Cgil nazionale esprime il proprio profondo cordoglio per la morte dei lavoratori postali in provincia di Bergamo a causa dell’infezione da Covid-19.
La vicinanza del sindacato agli operatori di Poste italiane esposti in questi giorni al contagio si concretizza in un’azione costante per tutelare la loro sicurezza. In questa attività si inserisce anche l’invio di una lettera all’AGCOM nella quale chiediamo con forza che l’Autorità deliberi la temporanea sospensione degli obblighi della Società previsti negli articoli 2 e 3 del Contratto di Programma per almeno 15 giorni e comunque fino alla fine dell’emergenza sanitaria in atto. Si resta in attesa di un urgente cenno di riscontro.
“L’attuale situazione di emergenza sanitaria legata alla pandemia del virus COVID 19 sta mettendo a dura prova anche i lavoratori postali. Oltre all’evidente ritardo con cui l’Azienda sta procedendo alla fornitura dei DPI e ad una diversa organizzazione della turnistica (temi su cui il sindacato sta incalzando quotidianamente Poste), è la natura stessa del lavoro che espone gli addetti al servizio a rischi di infezione molto elevati – è scritto nel testo della lettera -. Segnaliamo inoltre che a fronte di provvedimenti di riduzione del servizio, molti Sindaci stanno prendendo posizione avversa come se, in questa drammatica situazione, pagare un bollettino o spedire una raccomandata fosse una questione di importanza vitale per i cittadini (che peraltro se hanno necessità di una “data certa” hanno a disposizione anche il canale digitale dei servizi). A fronte di tale situazione le scriventi OO.SS. ritengono necessario che l’Autorità si esprima in modo formale a favore di una riduzione dei livelli del servizio postale. In particolare, considerando la contemporanea apertura delle tabaccherie e delle banche, considerando inoltre che il DL ‘Cura Italia’ sospende i versamenti fiscali, previdenziali e contributivi nonché i termini per i procedimenti giudiziari e che non vi sono pagamenti di pensioni fino al prossimo mese, riteniamo necessario una drastica riduzione del servizio postale di recapito e dell’apertura degli uffici aperti al pubblico – in deroga ai contenuti del Contratto di Programma – fino al momento in cui l’attuale emergenza sanitaria sarà superata. Quanto sopra per tutelare tutti (lavoratori, Azienda, cittadini/clienti) da possibili responsabilità o ritardi che, in una situazione come quella attuale, aggiungerebbero la beffa al danno. Auspichiamo, anzi chiediamo con forza, che l’Autorità deliberi la temporanea sospensione degli obblighi della Società previsti negli articoli 2 e 3 del Contratto di Programma per almeno 15 giorni e comunque fino alla fine dell’emergenza sanitaria in atto. Si resta in attesa di un urgente cenno di riscontro”.
TN