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Testa (Flaei-Cisl), la Carta di Acea è un avanzamento verso forme di partecipazione concrete

Tommaso Nutarelli
Maggio17/ 2023

Il settore elettrico ci ha preso gusto. Dopo lo Statuto della persona di Enel, Acea e i sindacati hanno sottoscritto la Carta della persona e della partecipazione. Un documento di 14 pagine nel quale la chiave di volta è l’attenzione al benessere dei lavoratori pensati, prima di tutto, come persone. Un testo che come spiega Amedeo Testa, segretario generale della Flaei, il sindacato che rappresenta gli elettrici della Cisl, condivide gli stessi valori dello Statuto di Enel. Un aspetto centrale, afferma Testa, è la dimensione partecipativa, l’unica via per affrontare in modo giusto e sostenibile la transizione verde e tecnologica.

Testa siete soddisfatti di questo traguardo?

Siamo molto soddisfatti che una realtà importante come Acea, che opera in un settore altamente strategico, abbia deciso di firmare la Carta della persona e dalla partecipazione. Un ringraziamento speciale va ai sindacati aziendali che hanno portato a casa questo importante risultato. Tutto questo che sta accadendo è un po’ figlio dello Statuto della persona di Enel, che è stato inserito anche nel contratto. Siamo certi che altre aziende del settore, grandi e meno grandi, faranno questo genere di accordi.

Che elementi ha in comune con lo Statuto di Enel?

Al livello di principi lo Statuto di Enel e la Carta di Acea condividono lo stesso terreno e lo stesso spirito. Nel testo di Acea sono presenti anche degli aspetti di immediata applicazione.

Quali?

Ci sono gli strumenti per un miglior bilanciamento tra lavoro e vita privata, attraverso permessi e congedi parentali. Ma c’è anche un’immediata volontà di innalzare la qualità del lavoro in tutta la filiera e negli appalti, estendendo i principi della Carta.

Dove sta il senso più profondo del documento?

La partecipazione è l’anima della Carta. La parola è presente anche nel titolo.  Questo è un elemento al quale teniamo molto perché è in linea con lo spirito autentico del nostro sindacato e nello specifico con l’articolo 2. Non è un caso che proprio sulla partecipazione la Cisl abbia avanzato una proposta di legge sul tema. Il testo è un avanzamento verso forme di partecipazione concrete. Ovviamente non possiamo ancora parlare di una forma concreta di partecipazione alta, capace di portare i lavoratori a incidere sulle scelte aziendali e che deve essere condivisa con Cgil e Uil. Ma è quello che ci impegniamo a fare nei prossimi mesi.

Perché la partecipazione è così importante?

Siamo conviti che i grandi cambiamenti che stiamo vivendo, e a maggior ragione nel settore elettrico, debbano essere affrontati e governate attraverso un’autentica partecipazione. Ormai parlare di controparti mi sembra anacronistico. Così come è poco proficuo pensare che le aziende ci convochino a cose fatte o solo per condividere le criticità. Delle relazioni industriali partecipate sono la chiave per affrontare la complessità e realizzare una giusta transizione.

Tommaso Nutarelli

 

Tommaso Nutarelli

Redattore de Il diario del lavoro.