L’ipotesi di costituzione di bad bank, ripresa anche da recenti dichiarazioni del Governatore della Banca d’italia, Ignazio Visco, trova un’apertura da parte della Uilca.
“Come Uilca non siamo contrari a priori all’ipotesi di costituzione di bad bank, si legge in una nota, è comunque una iniziativa da valutare e comprendere in tutte le sue implicazioni, a partire dalla considerazione se si tratta di uno strumento per banche o di sistema e dei riflessi che potrebbe avere sul prossimo rinnovo del contratto nazionale del credito”.
Per il sindacato può essere uno strumento positivo “se finalizzato a liberare risorse per favorire lo sviluppo e sostenere famiglie e imprese. Siamo certamente contrari in caso fosse solo un’alchimia di bilancio, con lo scopo di mantenere laute retribuzioni al top management e alti dividendi”.
Le ipotesi allo studio sono quelle di conferire ad una società “ad hoc” i crediti deteriorati e operatori specializzati gestirebbero solo i crediti di quella banca, oppure di creare una “bad bank di sistema” dove confluirebbero i crediti di tutto il sistema bancario. “Il ruolo dello Stato in questa seconda soluzione, sottolinea Il segretario generale Uilca Massimo Masi, sarebbe marginale e/o sicuramente di minoranza per evitare un’infrazione per aiuti di stato da parte della Commissione europea e poi per motivi di bilancio pubblico”.
La scelta di utilizzare una società “ad hoc” specializzata in questo tipo di operazione, dove la banca può anche avere una partecipazione azionaria, “comporta che una parte del rischio rimane comunque in carico all’istituto di credito”.
L’ammontare dei crediti lordi deteriorati in Italia a giugno 2013 era di oltre 300 miliardi di cui 200 di sofferenze. Ipotizzando una maggiore copertura a livello di sistema del 10% l’impatto sui conti economici sarebbe di 30 miliardi. “Difficilmente le banche italiane, afferma Masi, potrebbero sopportare tale onere da sole se non interverranno aiuti dall’Europa come hanno fatto con la Spagna. Le maggiori banche del paese, conclude il sindacalista, probabilmente sceglieranno di effettuare la cessione dei loro crediti deteriorati a una società “ad hoc” o altre soluzioni compatibili sia con la loro struttura sia con il loro conto economico”.