La mobilitazione partita lo scorso lunedì proseguirà il 26 maggio, giorno in cui i sindacati Slc Cgil, Cisl Slp, Uilposte e Failp Cisal hanno proclamato uno sciopero regionale di ogni prestazione straordinaria e aggiuntiva compreso il conto ore del personale agli sportelli. Le ragioni dello sciopero riguardano la riorganizzazione effettuata da Poste Italiane che ha portato a tagli del personale con conseguenze negativew sia sui lavoratori che sul servizio.
“In provincia di Ravenna, come nel resto dell’Emilia Romagna ci troviamo di fronte a una situazione estremamente difficile – commenta Susanna Ponti, segretaria provinciale della Slc Cgil -. La riorganizzazione dell’azienda sta portando a gravi problemi. La qualità non è più assicurata. Viene dato un servizio in meno a tutta la popolazione. I lavoratori stanno dando il massimo per garantire i servizi ma, di fronte a tali tagli di organici, è impossibile fare fronte a tutte le necessità. Il piano aziendale non sta dando i frutti sperati da Poste Italiane e anche i risparmi annunciati non sembrano materializzarsi, visto che i lavoratori devono ricorrere agli straordinari al sabato mattina per poter mandare avanti i servizi”.