Il numero dei senza lavoro è calato a giugno anche in termini destagionalizzati. Secondo i dati ufficiali diffusi oggi infatti la diminuzione sotto questo aspetto è stata di 33 mila unità rispetto a maggio, portando il totale dei disoccupati a 4.407.000. A ovest il calo è stato di 18 mila unità, a est di 15 mila.
A Francoforte (ovest della Germania) si è intanto riunito stamane il direttivo di IG Metall, il potente sindacato metalmeccanico sprofondato in una crisi acuta dopo il fallimento dello sciopero per la settimana lavorativa di 35 ore all’est del paese.
Al centro del dibattito vi è in particolare la contrapposizione sempre più dura fra il presidente di IG Metall Klaus Zwickel e il suo vice Juergen Peters, candidato alla sua successione in autunno. I due si accusano a vicenda di addossandosi la responsabilità del fallimento della protesta.
Gran parte della base del sindacato è tuttavia schierata contro Peters, ritenendolo il principale responsabile della sconfitta, la prima fatta registrare dal sindacato metalmeccanico tedesco in un’azione di sciopero negli ultimi 50 anni.
Nei giorni scorsi – dopo circa un mese di protesta – IG Metall aveva gettato la spugna interrompendo lo sciopero a sostegno della settimana lavorativa di 35 ore nei Laender ex comunisti dell’est, dove – a parità di salario – i metalmeccanici lavorano tre ore in più dei loro colleghi occidentali. Il padronato si era mostrato inflessibile nel dire no alla richiesta adducendo motivazioni di produttività inferiore e di differente situazione economica generale all’est.
Gli scioperi avevano costretto alcune grandi case automobilistiche, come Bmw e Volkswagen, a sospendere la produzione in alcuni loro stabilimenti per il mancato arrivo di pezzi e componenti dalle fabbriche dell’est in sciopero.
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