In Germania si aggrava di giorno in giorno la frattura al vertice del potente sindacato Ig Metall, dopo il fallimento dello sciopero per la settimana lavorativa di 35 ore dei metalmeccanici nell’est del paese.
Alla vigilia di una importante riunione del direttivo domani a Francoforte, oggi il presidente del sindacato Klaus Zwickel e il suo vice Juergen Peters – candidato alla sua successione in autunno – si sono scambiati pesanti accuse sulla responsabilità della sconfitta.
Peters rinfaccia a Zwickel di far uso di “insinuazioni e menzogne”, Zwickel da parte sua è convinto che Peters abbia ingannato il vertice del sindacato sull’effettiva portata e sostenibilità dello sciopero.
Non è escluso che nel direttivo di domani vengano presentate mozioni da varie circoscrizioni sindacali regionali per un ritiro della candidatura di Peters alla presidenza di Ig Metall.
Nella base infatti è diffusa l’opinione che tende ad addossare a Peters gran parte della responsabilità del fallimento dello sciopero.
Nei giorni scorsi, dopo un mese di proteste che avevano indotto grosse case automobilistiche come Bmw e Volkswagen a sospendere la produzione in alcuni loro stabilimenti per il mancato arrivo di pezzi e componenti dalle fabbriche dell’est in sciopero, il sindacato – di fronte al fermo rifiuto del padronato ad accettare l’idea delle 35 ore seppur a gradi per l’est – aveva gettato la spugna, definendo fallito lo sciopero.
Si era trattato della prima sconfitta di Ig Metall in una azione di protesta col mezzo dello sciopero negli ultimi 50 anni.
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