E’ sempre più allarme natalità in Italia. Nel primo trimestre di quest`anno “si contano circa diecimila nati in meno rispetto allo stesso periodo del biennio pre-pandemico 2019-2020”. Tutto ciò “mentre nel panorama europeo vi sono Paesi che hanno registrato incrementi di natalità particolarmente significativi, anche rispetto agli andamenti pre-pandemici”. Lo ha detto il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, presentando il rapporto annuale dell’Istituto.
Al primo gennaio 2022, “secondo i primi dati provvisori, siamo scesi a 58 milioni 983 mila residenti: 1 milione 363 mila in meno nell`arco di 8 anni. Alla stessa data ci sono 188 persone di almeno 65 anni per ogni 100 giovani con meno di 15 anni e secondo le stime più recenti si raggiungerà il picco del 306 per cento al primo gennaio 2059”.
Per il presidente dell’Istat “l`ampliarsi del deficit tra nascite e decessi – già avviato da quasi un trentennio – associato alla più recente contrazione del saldo migratorio ha innescato, con continuità a partire dal 2014, una fase di calo della popolazione, accentuato dagli effetti della pandemia, che si è accompagnato a profonde trasformazioni nella sua struttura per età”.
tn