Basta pensare alle elezioni, ora servono stabilità e realismo sui conti. A lanciare l’appello è il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, in un’intervista al Corriere della Sera, sottolineando il che la logica del tutti contro tutti rischia di danneggiare il Paese.
“Abbiamo assistito a quasi 70 giorni di tattiche del premier – afferma – dove l’unica cosa che sembrava importante fosse Palazzo Chigi e la sua conquista. Il voto è democrazia. Diciamo solo che sarebbe meglio andarci con una legge elettorale diversa”.
Secondo Boccia il ritorno alle urne potrebbe compromettere anche i segnali di ripresa. “La nostra crescita è dovuta certamente alla bravura delle imprese che hanno intercettato una domanda mondiale – dichiara – ma anche a riforme come il Jobs act e Industria 4.0 che stanno avendo oggi effetti positivi.
Peccato che ci siano segnali di rallentamento della crescita mondiale. Non è che il mondo aspetta noi. Tanto più se si rischiamo di trovarci all’indomani delle elezioni con un risultato analogo”.
Il presidente di Confindustria spiega che “nessuno ha vinto il 4 marzo. Ci sono stati partiti e coalizioni che hanno preso più voti della tornata precedente. Ma per avere la maggioranza dovevano trovare un’intesa con altri. Non hanno seguito il metodo tedesco di mettersi attorno a un tavolo e stilare le cose da fare e quelle da accantonare. Sterilizzare l’aumento dell`Iva costa 12,4 miliardi, il reddito di cittadinanza almeno 15 secondo i 5 Stelle, l’abolizione della Fornero e magari la flat tax altri 15-20 miliardi, per un totale tra i 40 e i 50. La verità dei numeri. E dove si crede di trovare queste risorse? E’ evidente, alzando il deficit e quindi il debito. Debito che pagheremo come Paese. Ci sarebbe bisogno invece di un’iniezione di realtà e verità”.