Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, scrive al premier Silvio Berlusconi lamentandosi del “grave ridimensionamento” della rappresentanza delle parti sociali nel Cnel previsto dal decreto del consiglio dei ministri. “Le decisioni annunciate oggi in Cdm sulla nuova composizione del Cnel – si legge nella missiva – non hanno altro significato che quello di un punitivo ridimensionamento della rappresentanza di lavoratori e imprese nell’unica sede istituzionale prevista dalla Costituzione, oltretutto a vantaggio, in particolare, di rappresentanti di nomina politica, non previsti dall’articolo 99 della Costituzione”.
Secondo Bonanni “questo comportamento rivela il livore con cui il Governo reagisce alle denunce delle parti sociali sui costi della politica e sui privilegi della casta, in relazione ai quali la debolezza degli interventi nella manovra ne ha evidenziato tutta l’iniquità. Lo schema di regolamento sul nuovo assetto del Cnel previsto dalla manovra finanziaria non rispetta il riproporzionamento di tutte le rappresentanze in ragione della riduzione da 121 a 70 dei componenti dell’assemblea”.
“La posizione del Governo è tanto più grave – sottolinea il numero uno della Cisl – perché oltretutto non tiene conto che tutte le parti sociali, sindacali e produttive, condividendo la riduzione dei componenti dell’assemblea, hanno avanzato proposte per razionalizzare e ridurre la spesa e rafforzare la missione istituzionale del Cnel. La Cisl è comunque certa che la suprema magistratura dello Stato, a cui compete la scelta definitiva con l’emanazione del suo decreto, farà rispettare i criteri della importanza numerica e qualitativa previsti dall’articolo 99 e saprà evitare lo stravolgimento a fini di parte di un organo di rilevanza costituzionale”. (LF)
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