Nel prossimo incontro con la Fiat i sindacati chiederanno all’azienda se conferma gli investimenti decisi con il piano Fabbrica Italia. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo cui la riunione “con i ministri Fornero e Passera è stato un incontro per riferire ciò che si sono detti con la Fiat, ma noi abbiamo bisogno di parlare direttamente con la Fiat per sapere cosa vuole fare, quando questa storia della crisi del mercato finirà”.“Vogliamo sapere – ha sottolineato – se l’azienda conferma gli investimenti annunciati tre anni fa”.
“Ho avuto modo di parlare con Marchionne l’altra sera – ha spiegato Bonanni ai microfoni di ‘L’economia prima di tutto’ del Gr Rai – e ci ha detto che appena tornerà dagli Stati Uniti si incontrerà con noi e avremo modo di discutere. Tra qualche giorno ci farà sapere quando”.
Il governo, secondo il leader della Cisl, “deve aprire una discussione in aiuto a ciò che si aspettano i territori e i lavoratori. Se il governo vuole fare qualcosa deve lavorare sulle infrastrutture, sulle amministrazioni, sulle tasse locali, i servizi comuni. Di questo discuta con noi”
Sono positive intanto, per Bonanni, le rassicurazioni fatte dal numero uno della Fiat, Sergio Marchionne, ai manager dell’azienda. “Certo – ha detto il leader della Cisl – meglio che dica che le aziende in Italia rimarranno in piedi piuttosto che non lo dica. Comunque crea un clima di tranquillità dopo la tempesta mediatica anomala per un paese come il nostro, che non ha investitori nè italiani nè stranieri, che perde posti di lavoro ogni giorno”.
“La classe dirigente – ha sottolineato il segretario generale – non ha dato un bello spettacolo. Anzichè creare le premesse per discutere con chiarezza e affrontare i problemi che ci sono, si scatena una tempesta di litigi, di recriminazioni: l’opposto di ciò che ci dovrebbe essere”. “Una discussione come quella di ieri – ha aggiunto – con una condizione di serenità ma anche di rigore e chiarezza, è meglio che ci sia. Comunque io mi fido delle discussioni che si possono avere su questioni di merito”.
“Voglio ricordare – ha aggiunto Bonanni – che aziende come Peugeot, Renault, Citroen e General Motors stanno chiudendo. In Italia per adesso non è successo, però vogliamo sapere se, finita la crisi, la Fiat manterrà l’impegno preso”. “Abbiamo bisogno di continuare le iniziative che abbiamo portato avanti a Pomigliano e a Grugliasco – ha concluso – di portarle in altre aziende per riposizionare le produzioni Fiat. Non dimentichiamo che nel 2004 la Fiat era completamente morta”.